L’ordine del giorno per affermare l’inviolabilità del diritto di sciopero, presentato in Consiglio comunale da Sinistra per Modena è stato approvato con il voto a favore anche di Pd, Europa Verde-Verdi, Modena Civica e Movimento 5 stelle; contraria Lega Modena, mentre Elisa Rossini di Fratelli d’Italia non ha partecipato al voto.
L’approvazione è stata preceduta da un dibattito aperto da Giovanni Bertoldi (Lega Modena) che ha affermato che il diritto di sciopero “deve essere garantito e non può essere messo in discussione però, in alcuni casi può essere limitato per evitare problemi eccessivi ai cittadini. Gli scioperi tendono naturalmente a creare disagi, ma se il ministro è intervenuto con la precettazione significa che quella protesta era eccessiva”. E Stefano Prampolini ha sottolineato che l’articolo 40 della Costituzione, che garantisce il diritto di sciopero, “dice anche esplicitamente che questo diritto si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano, proprio per evitare arbìtri”.
Per il Pd, Stefano Manicardi ha riaffermato “il diritto del ministro delle infrastrutture di adottare misure per garantire i servizi, ma il suo impegno dovrebbe essere dedicato a risolvere i problemi quotidiani dei trasporti, che sono intollerabili, e non a tutelare il diritto di chi viaggia solo quando altri vogliono far valere il proprio diritto a scioperare”. Per Antonio Carpentieri, l’ordine del giorno “non vuole mettere in discussione la facoltà del ministro di limitare il diritto di sciopero. Vuole riaffermare l’inviolabilità di questo diritto, e non è una cosa pleonastica visti i tempi e visto che il ministro si è permesso di dire che gli scioperi si fanno per allungare il weekend”. Il consigliere ha ricordato anche che chi sciopera non riceve la retribuzione: “È evidente, quindi, che chi partecipa lo fa con grande determinazione”.
“È la prima volta nella storia della Repubblica che un ministro si permette di fare una precettazione in occasione di uno sciopero generale”, ha detto Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle). Ciò che ha fatto il ministro, per il consigliere, “è un errore e un vulnus ed è giusto, quindi, che questo Consiglio difenda un diritto garantito dalla Costituzione e che rappresenta il livello di civiltà che uno Stato dimostra nei confronti dei lavoratori”.
Per Sinistra per Modena, Marco Cugusi ha affermato che “c’è stata una grandissima partecipazione allo sciopero perché le persone si sono sentite provocate dal ministro. Il diritto di sciopero è intoccabile – ha aggiunto – perché non siamo sotto una dittatura e i lavoratori hanno solo questo strumento per difendere i loro diritti”.
La consigliera Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha definito il dibattito “surreale e strumentale” prima di annunciare la sua uscita dall’aula e la non partecipazione al voto. Secondo la consigliera “si attacca il ministro perché ha fatto ciò che era previsto dalla legge. Il diritto di sciopero, che è sacrosanto, è stato sbugiardato e svilito prima di tutto dalla Cgil che non difende i diritti dei lavoratori ma ha promosso uno sciopero politico. Legittimo, ma non si può scioperare di continuo per ragioni politiche. Da quando siamo al governo l’occupazione è aumentata, siamo noi a tutelare i lavoratori”.
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