Ascoltare la voce dei genitori che leggono storie, condividendo le prime letture in un abbraccio con i loro figli, è un’abitudine che rinforza l’affetto e la relazione e, allo stesso tempo, una pratica che aiuta lo sviluppo cognitivo dei bambini e aiuta a prevenire la povertà educativa.
Parte da questo presupposto “Nati per leggere” il programma nazionale promosso dall’alleanza tra l’Associazione italiana bibliotecari, l’Associazione culturale pediatri e il Centro per la salute del bambino che da 25 anni diffonde la lettura nelle famiglie con bambini da zero a sei anni. Nel territorio modenese “Nati per leggere” è attivo già dal 2003 e sarà ulteriormente rafforzato con l’adozione del protocollo d’intesa sottoscritto questa mattina, sabato 13 gennaio, alla biblioteca Delfini, da tutti i soggetti che in provincia partecipano alla promozione della lettura per i piccolissimi. Alla firma partecipano il Polo bibliotecario modenese gestito dal Comune di Modena rappresentato dalla direttrice Debora Dameri, Azienda Usl con il direttore del Dipartimento di Sanità pubblica Davide Ferrari e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena con il direttore generale Claudio Vagnini, Ospedale di Sassuolo rappresentato dal direttore generale Stefano Reggiani e dalla pediatra Alessandra Messori, Associazione culturale pediatri con la dottoressa Jennifer Chiarolanza e il dottor Claudio Mangialavori, Federazione italiana medici pediatri, con la dottoressa Silvia Cattani, e Sindacato medici pediatri con il dottor Francesco Antodaro, la sezione Emilia Romagna dell’Associazione italiana biblioteche, rappresentata dal presidente Paolo Tinti, dalla consigliera nazionale Roberta Turricchia e da Silvia Cuppini, referente del programma in Emilia Romagna. All’incontro ha partecipato anche l’assessore alla Cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi.
“Nati per leggere” nel modenese coinvolge tutti i sistemi bibliotecari territoriali e i distretti sanitari: un gruppo di coordinamento tra bibliotecari e pediatri progetta interventi di lettura, realizzati da operatori e volontari, nei diversi ambiti di incontro tra i servizi e le famiglie con bambini fino a 6 anni come i corsi nascita, i consultori, i centri vaccinali, le case della salute, i centri per le famiglie, le pediatrie degli ospedali e, naturalmente, le biblioteche. Dei progetti locali fanno parte gruppi di volontarie e volontari (genitori, nonne e nonni, ma anche studenti ed educatori) che, dopo un percorso formativo gratuito coordinato dai bibliotecari (con il sostegno della Regione Emilia Romagna), propongono la lettura in modo giocoso e coinvolgente per i genitori con l’obiettivo di farla diventare una pratica quotidiana.
Tra le iniziative cittadine ci sono la rassegna “Bebè ti ascolto”, allo spazio bebè della Delfini, che propone appuntamenti per i più piccoli (da zero a 18 mesi, e da 18 mesi ai tre anni) e i loro genitori curati dalle bibliotecarie e dalle volontarie che nell’edizione 2024 riparte il 20 gennaio e prosegue fino al 24 febbraio, e “Nati per leggere primavera”, incontri per vivere la lettura in famiglia che si svolgono alla Delfini, nelle biblioteche decentrate, nei parchi e nei luoghi di salute con le volontarie e gli operatori specializzati nella lettura “a bassa voce”, cioè non teatrale ma dialogante e coinvolgente (informazioni: www.biblioteche.comune.modena.it). Incontri per scoprire nuovi libri e far conoscere a mamme e papà i servizi bibliotecari si svolgono anche al Centro vaccinale di Modena, due mattine alla settimana, e al Villaggio per crescere, lo spazio per le famiglie più fragili che frequentano il mercato Portobello. E ormai consolidata, e molto amata, è anche la Biblioteca della strega Teodora, che si trova nel reparto di Pediatria del Policlinico per la lettura ai piccoli ricoverati.
Partendo da anni di esperienza, il Protocollo ha l’obiettivo di integrare ulteriormente la progettazione delle attività anche attraverso l’istituzione di un tavolo di coordinamento provinciale di tutti i soggetti che consentirà di realizzare progetti più estesi e duraturi nel tempo e di avviare azioni sistematiche tra le quali, per esempio, la presentazione alle future mamme e papà che partecipano ai corsi nascita del valore della voce materna e paterna che canta e racconta tra le buone pratiche per la crescita del bambino. Il Protocollo prevede, inoltre, che tutti i soggetti firmatari garantiscano ai propri operatori e volontari un’adeguata formazione su “Nati per leggere”.
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