20/01/2024

“A MODENA UNO SPAZIO PUBBLICO PER DOM COLOSIO”

Ok dal Consiglio comunale alla mozione sul monaco di Lega Modena, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Modena Sociale - Indipendenza! Alternativa Popolare e M5s

Modena intitolerà uno spazio o un bene della città a dom Gregorio Colosio, storico monaco benedettino dell’Abbazia di San Pietro, scomparso il 13 maggio 2022. Il Consiglio comunale, infatti, ha approvato, nella seduta di giovedì 18 gennaio, la proposta illustrata da Giovanni Bertoldi (Lega Modena) che ha definito il monaco “uomo di alta statura pastorale, umana e sociale ed esempio di virtù per tutti modenesi”. L’ordine del giorno, sottoscritto pure da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Modena Sociale - Indipendenza!, Alternativa Popolare e Movimento 5 stelle, è stato approvato con anche il voto a favore di Pd, Europa Verde-Verdi, Modena Civica e Gruppo Indipendente per Modena; astenuti Sinistra per Modena e i consiglieri del Pd Alberto Bignardi, Federica Di Padova e Stefano Manicardi.

 Nato in provincia di Bergamo ma modenese di adozione, avendo vissuto in città, dal 1966, come monaco benedettino (da qui l’appellativo “dom”, ovvero Dominus), Bertoldi ha ricordato il costante impegno di dom Gregorio “verso i deboli, gli emarginati, i malati, i bisognosi delle più svariate etnie e provenienze”. Una missione compiuta, dal 1984 al 2004, anche come parroco dell’Abbazia di San Pietro e poi, negli ultimi anni, come confessore di riferimento del Duomo di Modena.

 Il consigliere ha poi sottolineato come dom Colosio, punto di riferimento anche di molti giovani e scout, “sia figura conciliante, capace di mettere insieme tutte le anime della città di Modena: le diverse posizioni politiche, le diverse nazionalità che la compongono, le diverse ideologie, i credenti e i non credenti, come testimoniato dalla grandissima partecipazione al suo funerale”.

 Bertoldi ha quindi concluso evidenziando l’attualità della proposta di intitolare uno spazio pubblico di Modena al monaco, proprio a poche settimane dalla chiusura del convento di San Pietro: “È anche un modo per celebrare la millenaria presenza dell’ordine in città, solido punto di riferimento per i cittadini”.

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