Si era messo al volante con un tasso alcolico quasi il quintuplo del consentito un automobilista 37enne denunciato dalla Polizia locale di Modena a seguito di un incidente stradale: durante la marcia, infatti, il mezzo condotto dall’uomo ha sbandato, in un sinistro per fortuna senza conseguenze per il conducente, e ha urtato un palo semaforico. L’episodio, avvenuto in strada San Faustino, costituisce uno dei due casi di guida in stato di ebbrezza di carattere penale rilevati intorno lo scorso week end in orario notturno dalle pattuglie del Comando di via Galilei.
In particolare il 37enne, residente in città, intorno all’1.30 della notte tra venerdì 8 e sabato 9 settembre stava viaggiando con una Seat Leon in direzione di strada Formigina, quando, arrivato all’altezza dell’incrocio con viale Italia, ha perso il controllo del veicolo. Sul posto, quindi, sono intervenuti gli equipaggi dell’Infortunistica, che hanno avviato i rilievi finalizzati a determinare le cause dell’accaduto, ancora in corso di accertamento, e hanno sottoposto l’automobilista all’alcoltest. Dall’esame è stata riscontrata la condizione di ubriachezza, con un tasso di oltre 2,3 grammi per litro (il limite è 0,5).
Ha perso il controllo dell’auto, una Hyundai Tucson, anche un 59enne che stava percorrendo via Jacopo da porto sud nell’abitato della frazione di Baggiovara. L’uomo, che vive in provincia di Reggio Emilia, intorno alle 2 della notte tra sabato 9 e domenica 10 ha sbandato, infatti, all’altezza dell’incrocio con via del Monastero, urtando e danneggiando l’impianto semaforico (poi ripristinato nelle ore successive da Hera). Come ha rivelato l’alcoltest eseguito dagli operatori della Polizia locale, aveva un tasso alcolico di quasi il triplo del consentito, circa 1,4 grammi per litro.
Ai due automobilisti è stato contestato il reato di guida in stato di ebbrezza disciplinato dall’articolo 186 del Codice della strada, che ha fatto scattare il ritiro delle patenti e ha comportato per la Seat Leon, di proprietà del 37enne che la guidava, il sequestro. Sarà ora l’Autorità giudiziaria a decidere in quale misura applicare le eventuali sanzioni penali a loro carico. La situazione più complessa è proprio quella del modenese, la cui alterazione (superiore a 1,5 grammi di alcol nel sangue) lo colloca nella terza e più grave fascia individuata dalla normativa, che prevede un’ammenda fino a 6mila euro, pure raddoppiabile tenendo conto della dinamica dell’incidente, l’arresto da sei mesi a un anno e la sospensione della patente da uno a due anni. Inoltre, la sanzione potrà essere aumentata da un terzo alla metà, dal momento che i fatti sono stati commessi nelle ore notturne, ovvero dopo le 22 e prima delle 7.
Mentre il 59enne ricade nella seconda fascia di gravità definita del Codice, cioè da 0,8 a 1,5 grammi di alcol nel sangue: secondo questa fattispecie l’ammenda può arrivare a 3.200 euro, l’arresto a sei mesi e il ritiro del documento di guida a un anno. Anche in questo caso, comunque, la dinamica del sinistro può generare un raddoppio del verbale e la collocazione dell’episodio nella fascia oraria notturna potrebbe comportare un’ulteriore maggiorazione della sanzione.
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