Giovedì 5 ottobre alle 15.30, presso il Teatro San Carlo di Modena, i saluti del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dell’assessora Grazia Baracchi daranno il via alla prima edizione di “Prendersi cura delle nuove generazioni: la scuola va in città” con la prima delle tre assemblee plenarie in programma, “Placemaker: plasmare luoghi educativi diffusi nella città”.
Sarà innanzitutto Elena Granata, urbanista del Politecnico Milano, a riflettere sulla possibilità di luoghi educativi in grado di far sperimentare ogni giorno relazioni e conoscenze sempre più capaci di accompagnare lo sviluppo affettivo e cognitivo di ciascun cittadino e della collettività intera. Interverranno, quindi il sociologo Mauro Magatti (“La nuova sfida educativa è essere generativi”); Ivo Lizzola (“Per una scuola comunità di ricerca e di senso”) pedagogista e la scrittrice iraniana Moshir Pour Pegah (“Costruire città che educano alla libertà).
Ogni scuola è una comunità sociale dove generazioni diverse s’incontrano e, nell'interazione quotidiana, sviluppano l’arte del convivere e dell'abitare il tempo. Prende le mosse dal presupposto che nei contesti scolastici si apprende anche a diventare cittadine e cittadini in un orizzonte di corresponsabilità e partecipazione la riflessione al centro della plenaria in programma venerdì 6 ottobre (9.30 Teatro San Carlo) che verrà aperta dai saluti del presidente della Fondazione Modena Matteo Tiezzi. Relatrici dell’incontro saranno la pedagogista Luigina Mortari (“Educarci alla cura un percorso infinito”), la filosofa Michela Marzano (“Costruire fiducia tra generazioni”), lo scrittore Paolo Di Paolo (“La bellezza c'è, è solo coperta da un velo”) i biologi Nicola Nurra e Rocco Mussat Sartor (“La cura del mondo: la sfida fra le generazioni”), Roberto Camarlinghi (“Guardarci nel mondo”) direttore della rivista Animazione Sociale con conclusioni a cura dell’assessore alla Cultura e Politiche Giovanili Andrea Bortolamasi.
“Verso la città educante: i sentieri da percorrere” è il titolo e la sfida lanciata dalla terza plenaria in programma sabato 7 ottobre alle 9.30 alla Chiesa San Carlo. La comunità educante è, infatti, un orizzonte mai raggiunto, una città in costante costruzione e rigenerazione, che chiede di aprire cantieri capaci di lavorare su nodi e questioni cruciali: come la questione della cura emotiva e del desiderio, perché la mente non si apre se non si apre il cuore, o come il contrasto alle disuguaglianze, perché in Italia alla povertà materiale si associa quella educativa.
Dopo i saluti del presidente della Regione Stefano Bonaccini, sarà il filosofo Umberto Galimberti ad aprire la riflessione ( “La mente non si apre se non si apre il cuore”). Interverranno, quindi la psico-sociologa Franca Olivetti Manoukian (“Senza il contrasto alle povertà, le città diventano una fortezza”), lo psicologo Ugo Morelli (“Aprire i cantieri di creatività diffusa”), Arianna Lazzari di Università di Bologna (“Il sistema integrato 0-6 a sostegno delle comunità educanti: prospettive in ambito europeo”) e il direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale Stefano Versari (“La scuola della nostra fiducia”); le conclusioni sono affidate all’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi.
L’ingresso alle plenarie è libero e aperto a tutti; per il personale educativo e scolastico la presenza è riconosciuta come attività formativa e gli attestati di partecipazione saranno rilasciati da Memo, struttura del Settore Servizi Educativi del Comune di Modena, accreditato dal Miur per la formazione del personale scolastico.
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