14/09/2023

IN CONSIGLIO SOLIDARIETÀ PER MAROCCO E LIBIA

Un minuto di silenzio a inizio seduta. Il presidente Poggi, a nome dell'Assemblea, ha espresso vicinanza alle vittime, alle loro famiglie e alle comunità presenti in città

“Tragedie sulle quali riflettere non solo per il dramma umanitario che rappresentano, ma anche per la responsabilità dell'uomo dalla quale, almeno in parte, derivano”. Sono le parole del presidente del Consiglio comunale di Modena Fabio Poggi nella seduta di giovedì 14 settembre, aperta con un minuto di silenzio per le migliaia di vittime del terremoto in Marocco e dell’uragano in Libia, eventi calamitosi avvenuti rispettivamente nella regione di Marrakech e nella città di Derna, tra l’8 e l’11 settembre.

Il presidente ha voluto esprimere, a nome di tutta l’Assemblea, cordoglio e solidarietà alle persone decedute, alle famiglie e alle comunità originarie di quelle aree presenti a Modena. In particolare, è stato evidenziato il legame che lega la comunità marocchina alla città: “Chi di noi – ha ricordato – non ha almeno un conoscente, un amico, un vicino di casa, un collega, un compagno di scuola, di giochi o della squadra sportiva dei propri figli con origine marocchina?”.

Poggi, sottolineando la rilevanza numerica di cittadini provenienti proprio dalla zona di Marrakech, ha puntualizzato che a Modena risiedono attualmente quasi 2.900 persone originarie del Marocco: si tratta della seconda comunità (al pari della filippina) dopo quella rumena. Inoltre, ogni anno, negli ultimi tre anni, circa 180 persone marocchine chiedono e ottengono la cittadinanza italiana e modenese.

Infine, il presidente ha specificato che sono oltre 60 i bambini, con almeno un genitore nato in Marocco, che in media ogni anno nascono e crescono a Modena.

“A tutte queste persone va il nostro abbraccio – ha concluso –  perché possano trasmetterlo ai propri famigliari in Marocco. Con l'auspicio che la solidarietà di ognuno di noi verso questi nostri concittadini vada al di là di questo abbraccio e di questa circostanza”.



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