Ogni città è l’incontro di più culture che si esprimono in lingue diverse. Cosa accadrebbe se tutte queste lingue confluissero in un’agorà pubblica, dando vita a una nuova lingua madre da condividere?
“Rompiamo il silenzio” è l’assemblea cittadina plurilingue che si svolgerà domenica 17 settembre alle ore 11 nella sala dei Passi Perduti e nelle sale consiliari del Palazzo Comunale Modena.
Attraverso la messa in scena di un’assemblea, persone con molteplici background geo-culturali prenderanno parola, leggendo un testo nella propria lingua madre, a partire da una parola importante per la propria vita. Affermeranno così simultaneamente le proprie radici e il proprio essere parte di una città sempre più interculturale.
A seguire, il pubblico potrà prendere parte a brevi laboratori di scrittura, dove persone con diversa provenienza migratoria insegneranno a scrivere parole, brevi frasi e nomi nella propria lingua madre.
Tanti i soggetti coinvolti nell’organizzazione dell’evento: assessorati Politiche sociali e Istruzione del Comune di Modena, Associazione Casa delle Culture, Cpia Centro Provinciale Istruzione per gli Adulti, Arci Milinda, Officina Windsor Park Owp, Associazione Città&Scuola, Associazione Porta Aperta, Caritas Diocesana con la Rete scuole Penny Wirton, Associazione Casa delle donne contro la violenza di Modena, Associazione Casa della Misericordia Saggezza e Convivenza, Associazione Nuova Generazione, Associazione Tefa Colombia Odv.
L’iniziativa nasce infatti dal Tavolo sulla promozione della lingua come strumento interculturale, che unisce organizzazioni del Terzo Settore, Caritas diocesana, Comune e Cpia, firmatari nel 2022 di un accordo di collaborazione per la realizzazione di corsi di alfabetizzazione e di promozione delle lingue madri presenti nella comunità di Modena.
“Rompiamo il silenzio” si inserisce, inoltre, nel Programma Modena Città interculturale ed è finanziata dal progetto europeo Divercities promosso da un partenariato transnazionale di Comuni e organizzazioni della società civile (OSC) che lavorano insieme per sviluppare un efficace modello di partecipazione dei cittadini all’elaborazione delle politiche interculturali locali.
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