Sono intervenuti diversi consiglieri sull’ordine del giorno, approvato, che riguarda la pedonalizzazione del tratto riqualificato di corso Canalchiaro. Il documento è stato presentato da Europa Verde-Verdi.
Aprendo il dibattito, Barbara Moretti (Modena al Centro) ha affermato che “l’enormità” di cantieri che interessano corso Canalchiaro rende prematura, “se non inopportuna”, una discussione sulla pedonalizzazione del tratto più interno, verso corso Duomo: “Ciò che sfugge sempre è il punto di vista di chi vive e lavora nella zona, costretto a subire danni pesantissimi dai lavori: occorrerebbe prima partire dai bisogni di questi cittadini”.
“Pedonalizzare significa saturare ulteriormente i parcheggi limitrofi alla zona di Canalchiaro, privando, tra l’altro, i cittadini del diritto alla mobilità privata”. Ad affermarlo è Giovanni Bertoldi (Lega Modena) che ha proposto, invece, di applicare in centro storico misure in grado di limitare danni a persone, ambiente e monumenti: “Penso alla “zona 30”, all’accesso in centro solo a vetture a basso consumo e alla riduzione del transito di autobus pesanti e camion”.
Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha premesso che “è opportuno occuparsi prima della fine dei lavori in Canalchiaro e del pagamento degli indennizzi ai commercianti danneggiati”. Rossini ha parlato poi di un impianto del documento non condivisibile e lontano dalla realtà: “Se chiudiamo tutto, oltre ai residenti andranno via anche i commercianti, già in grosse difficoltà”. La consigliera, infine, ha ricordato che nel 2020 una mozione approvata del Pd, contrapposta a una richiesta di tutte le opposizioni (riproposta dall’emendamento di Gruppo indipendente per Modena), cercava già di risolvere il problema della sosta dei residenti: “Da allora, però, l’atto è rimasto totalmente inattuato”.
“L’ordine del giorno ci vede d’accordo, poiché sogniamo un centro storico interamente pedonale”. Sono le parole di Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) favorevole anche all’emendamento “che dà suggerimenti ragionevoli per i bisogni dei residenti”. Per la consigliera, l’obiettivo della mozione è da raggiungere anche incentivando i residenti del centro a utilizzare i due parcheggi limitrofi all’area (Ferrari e Novi Park): “Per farlo, però, occorre favorire e potenziare servizi di collegamento basati, per esempio, sulla mobilità elettrica”.
Paola Aime (Europa Verde-Verdi) ha aggiunto che “occorre avere una visione futura di una città che sta andando nella direzione delle zone 30, che tutela la salute dell’ambiente e delle persone”. La consigliera, ricordando il lungo percorso di pedonalizzazione di piazza Roma (“divenuta adesso un’oasi”), ha parlato di “svolta culturale”, d'altra parte “dobbiamo convincerci che se scegliamo di vivere in certe zone non possiamo pretendere di avere l’auto sotto casa”.
Per il Pd, “una città più pedonale vuol dire più socialità, più collaborazione tra le persone e i commercianti, come testimonia l’esperienza di piazza Roma”, ha affermato Diego Lenzini, puntualizzando che occorre tuttavia “accompagnare” questi cambiamenti con “politiche che diano alternative efficienti ai cittadini, come la mobilità dolce e il trasporto pubblico”. Per Federica Di Padova l’ordine del giorno suggerisce un cambio di paradigma del “concetto di vivibilità” del centro storico che, date le dimensioni, “può essere comodamente attraversato a piedi". La consigliera ha poi chiarito che “nessuno demonizza la mobilità privata, ma ha dei costi ambientali e urbanistici a carico dell’intera comunità”. Antonio Carpentieri ha fatto notare che l’emendamento non ripropone la stessa richiesta del 2020: “Oggi si chiede di ‘destinare’ e non ‘riservare’ posti auto a tariffa agevolata per i residenti”. Il capogruppo ha comunque parlato di richiesta “pleonastica”: “Chi abita in ztl può parcheggiare sulle strisce blu a zero euro”. Carpentieri ha poi aggiunto che “la mozione non esclude che i lavori su Canalchiaro debbano terminare presto e che i commercianti debbano essere risarciti”. Infine, ha chiarito che il documento si riferisce a una piccola porzione del corso, a ridosso di corso Duomo: “A fronte della rinuncia di pochi posti auto regolarmente fruibili, abbiamo un beneficio pubblico molto più ampio”.
Azioni sul documento