24/07/2023

GARANTE DEI DIRITTI PERSONE SENZA LIBERTÀ / 2 – IL DIBATTITO

Gli interventi dei consiglieri comunali prima della votazione dell’authority

Il dibattito che ha preceduto l’elezione in Consiglio comunale del Garante per il Comune di Modena dei diritti delle persone private della libertà personale è stato aperto, per il Pd, da Vincenza Carriero. La consigliera ha affermato che “l’obiettivo della figura del Garante è quello di creare un collegamento tra il soggetto carcerato e il mondo esterno. Chi sconta la pena, infatti, ha il diritto di poter rientrare nella normale vita quotidiana”. Antonio Carpentieri ha sottolineato che “Modena ha sempre cercato, anche prima dell’introduzione del Garante, di occuparsi dei diritti di queste persone, attraverso le associazioni che costituiscono un ‘ponte’ con la città. Preservando questo patrimonio, e auspicando una collaborazione, la nuova authority potrà essere di grande utilità per i diritti e il benessere di coloro che sono temporaneamente limitati nella libertà”.

Per Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) l’elezione del Garante “è il primo passo di un percorso che dovrà prevedere anche lo sviluppo di politiche efficaci, insieme alle associazioni che operano dentro i penitenziari, per ascoltare e tutelare maggiormente le persone private della libertà”. E la nuova figura dovrà anche “promuovere la cultura dei diritti in città, agevolando le relazioni tra il carcere e chi sta fuori”.

“Il primo diritto di un detenuto – ha dichiarato Paola Aime (Europa verde – Verdi) è quello dell’applicazione della Costituzione, quindi le persone private o limitate nella libertà devono essere educate e aiutate a esprimere le proprie capacità positive”. Il Garante, perciò, potrà favorire “i percorsi riabilitativi che devono intraprendere queste persone, ricordando anche il diritto alla salute psicologica e le possibilità di sviluppare una crescita spirituale”.

Per il Movimento 5 stelle, Barbara Moretti ha sottolineato il valore della figura del Garante: “È giusto – ha detto – istituire questa authority perché è importante tutelare le persone private o limitate nella libertà. Il Garante, quindi, deve reclutare le potenzialità non utilizzate per aiutare queste persone e aiutarle a rigenerare la loro vita”. Il Garante, ha aggiunto Giovanni Silingardi, “crea una relazione tra le persone con libertà limitata, da garantire, e la città. La Costituzione afferma che la pena ha funzione rieducativa: il nuovo ruolo, allora, è di grande responsabilità, perché è colui che, in rete con le associazioni già attive in carcere, deve garantire che la funzione rieducativa imposta dalla Costituzione abbia compimento concreto”.

Richiamando all’attenzione verso i temi “della limitazione della libertà, che va curata e gestita”, Giovanni Bertoldi (Lega Modena) si è detto “contento che nel Regolamento comunale incentrato sulla figura del Garante si sia ritenuto di lasciare margini operativi ampi per questa figura, affinché possa intervenire ad ampio raggio”. Il capogruppo, infine, riferendosi alle candidate al ruolo, ha parlato di "profili complementari": "Mi auguro, pertanto, che le abilità e le competenze delle non elette possano restare al servizio della Garante".

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha citato l’esperienza personale di “una visita in carcere che mi ha aperto gli occhi sulle condizioni di vita dei carcerati e sulla situazione di sovraffollamento”, utile per rendersi conto del valore della figura del Garante. La consigliera ha comunque precisato che “chi è in carcere ha commesso un reato: quindi, partendo da questo dato di fatto, occorre verificare se l’entità della pena inflitta è tale da rendere operativa la funzione riabilitativa della pena stessa”.

 

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