13/07/2023

ALLOGGI UNIVERSITARI / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi dei consiglieri comunali dopo la risposta all’interrogazione del Partito democratico

Aprendo il dibattito in Consiglio comunale dopo la trasformazione in interpellanza dell’interrogazione del Pd sugli alloggi universitari, Barbara Moretti (Modena al Centro) ha affermato che “c’è stata un’incapacità del governo della città di fornire una risposta politica e programmatica sul tema degli alloggi”. Moretti ha quindi puntualizzato che la questione è da affrontare in maniera “forte”: “È necessario, per esempio, contrastare gli alloggi in nero, dare agevolazioni fiscali, avvicinare domanda e offerta”. La consigliera ha pertanto auspicato una “regia” pubblica per la costruzione di residenze dedicate, “senza trascurare di sollecitare il privato nei percorsi”.

Anche per Giovanni Bertoldi (Lega Modena) l’offerta abitativa è centrale per gli studenti universitari: “Per questo obiettivo è importante contrastare la speculazione, disincentivare affitti in nero e mettere a disposizione più strutture pubbliche”. Il capogruppo ha chiarito dunque che occorre accompagnare la crescita di Unimore “con il supporto del territorio e con lo sviluppo infrastrutturale”. A questo proposito, Bertoldi ha ricordato che “molti Atenei stanno pensando a campus universitari, ovvero un’area della città dedicata interamente all’università, agli alloggi, ai posti di incontro tra studenti: un’opzione che può essere valida anche per Modena e che il nostro gruppo sollecita da anni”.

Per il Pd, Stefano Manicardi ha affermato che “bisogna creare le condizioni, soprattutto nel privato, per dare una risposta ancora migliore alle richieste degli studenti, ribadite anche dalle associazioni studentesche come l’Udu”, sviluppando quindi “ulteriormente la programmazione in atto: sbaglia chi nega che sia mancata una visione, per una città che ha l’università nel Dna. Il tema, per esempio, è centrale anche nel Pug”. Le risposte, comunque, non possono arrivare solo da Modena “ma anche da Roma – ha precisato –, penso alle azioni sul fronte delle agevolazioni fiscali”. Alberto Bignardi ha affermato che “non basta garantire il diritto allo studio, serve renderlo realmente accessibile”. Il consigliere ha infatti specificato che l’incertezza del diritto alla casa non è imprevisto: “È frutto di una precarietà di una generazione”. Bignardi ha quindi ricordato sia l’operato di alcune realtà associative di Modena, come Udu, “che siedono al tavolo del canone concordato per trovare una soluzione”, sia del Comune “che ha permesso la trasformazione dei grandi uffici: una soluzione non ancora sfruttata pienamente”. Per Federica Venturelli “occorre che il Governo riservi molta più attenzione al diritto allo studio”. La consigliera ha poi sottolineato la necessità di trovare strumenti coraggiosi e innovativi: “Il Piano urbanistico generale (Pug), approvato definitivamente dal Comune di Modena, prova a dare risposte concrete ai temi della prossimità e dell’edilizia sociale, rivolta per esempio ai tanti che negli ultimi anni hanno lasciato Modena”. “Se a Roma tagliano il Fondo affitti, il Comune sta cercando di dare risposte concrete al problema degli allogi”: ad affermarlo è Diego Lenzini che ha specificato alcune azioni introdotte dall’Amministrazione: “Penso al servizio comunale di Agenzia Casa, che dà risposte ai cittadini e dà garanzie ai proprietari; al regolamento, approvato dal Consiglio, sugli alloggi temporanei; alle risposte sul fronte dell’Ers che dà il Pug”.

Paola Aime (Europa verde – Verdi) ha invitato l’Assemblea a costituire “una commissione consiliare dedicata ai temi della città universitaria, per ascoltare anche la voce dei giovani e soprattutto le loro esigenze”. Auspicando che “le nuove generazioni siano più valorizzate di quanto fatto finora”, la consigliera ha invitato, quindi, le istituzioni a dare “maggiore attenzione ai cittadini di domani: l’emergenza abitativa è solo un pezzo di un puzzle ben più ampio che comprende, per esempio, anche tasse universitarie negli atenei italiani più alte rispetto a quelle di altri Paesi europei”.

In replica, il consigliere Antonio Carpentieri (Pd) ha chiarito che “Modena si conferma una città universitaria, come emerge anche dalla risposta dell’assessore: oggi ci sono 10mila ragazzi universitari fuori sede che rappresentano una bellissima e importante risorsa per la città, anche per il futuro”. Il capogruppo ha però precisato che “occorre fare di più per questi ragazzi perché sono risorse di qualità e ricchezza culturale”.

Nella sua replica, l’assessore Andrea Bortolamasi ha specificato che obiettivo dell’Amministrazione comunale è “riconsegnare alla città, nella cornice del Pug, contenitori riqualificati che tengano insieme l’abitare con altri servizi condivisi”. Bortolamasi ha infatti rilevato che occorre evitare “cattedrali del deserto”, ovvero “contesti abitativi in periferia e, quindi, non armonizzati con la città”. L’assessore ha affermato, poi, che “la città universitaria deve continuare a svilupparsi nel contesto urbano, attraverso una logica di rete che tenga insieme interventi pubblici e privati”.

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