Promuovere e sostenere ulteriormente l’accesso allo sport di bambini e ragazzi. Rilevare quindi, in particolar modo, i bisogni di attività sportiva di figli appartenenti a nuclei familiari con limitate capacità economiche, in modo da rispondere adeguatamente alla domanda e valutare nuovi sostegni economici e progetti specifici con scuole e Ausl. È la richiesta del Consiglio comunale di Modena che ha approvato, giovedì 15 giugno, l’ordine del giorno: “Garantire salute ed equità nell’accesso alla pratica sportiva per bambini e adolescenti”. Il documento, presentato da Paola Aime (Europe Verde-Verdi) e sottoscritto da Sinistra per Modena e Partito democratico, ha ottenuto il voto a favore anche di Modena Civica, Gruppo Indipendente per Modena, Movimento 5 stelle e Modena al Centro; astenuti Forza Italia, Lega Modena e Fratelli d’Italia.
Privilegiare uno stile di vita attivo a partire dall’infanzia, con attività motorie e sportive, è una riconosciuta forma di prevenzione e mantenimento di un buono stato di salute, oltreché un diritto fondamentale da tutelare riconosciuto dall’Unesco. A ricordarlo è l’ordine del giorno che specifica però, riportando uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), come i giovani di oggi tendano a fare sempre meno movimento: quattro adolescenti su cinque, in tutto il mondo, infatti, non fanno abbastanza attività fisica, con conseguenze sulla loro salute. L’atto, inoltre, puntualizza che l’accresciuto impoverimento delle famiglie contribuisce spesso a impedire, o comunque a limitare, lo svolgimento di attività sportive dei figli.
L’ordine del giorno chiarisce che Modena risponde alla necessità di sport tra i giovani attraverso un’ampia offerta di attività, grazie anche a un lavoro di rete tra Comune, scuole, associazioni e società sportive. È il caso di progetti come “Scuola sport” e “Movimparo”, ma anche di misure a favore della pratica sportiva di figli di nuclei familiari con basso reddito. Il documento ricorda infatti il bando SOSport, che riconosce un sostegno economico per l’attività fisica di bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni (fino a 26 per ragazzi disabili). Nello specifico, il contributo, riferito a ogni singolo ragazzo, è pari al 40 per cento del costo sostenuto per l’iscrizione a corsi sportivi svolti durante l’anno, fino a un importo massimo di 150 euro a figlio e di 400 euro a famiglia. “Si tratta di una misura importante – ha chiarito Aime – ma insufficiente: parliamo di cifre che coprono spesso un periodo ben inferiore a un anno di attività, con grossi disagi per tante famiglie, soprattutto per chi ha più figli”.
Il documento ricorda quindi alcune azioni della Regione Emilia-Romagna per sostenere ulteriormente la pratica sportiva dei giovani nei Comuni e nelle Unioni di Comuni. Il bando “Voucher sport per la stagione sportiva 2022-2023”, per esempio, sostiene l’accesso dei giovani con disabilità o appartenenti a nuclei familiari numerosi; mentre un progetto specifico con il Comune di Modena ha agevolato nei mesi scorsi la pratica sportiva di bambini e ragazzi ucraini accolti nel territorio cittadino a causa della guerra nel loro Paese.
L’ordine del giorno, dunque, chiede all’Amministrazione di rilevare, nel modo più puntuale possibile, il bisogno di attività sportiva dei ragazzi appartenenti a famiglie con limitata capacità economica, evidenziandone il grado di integrazione con canali e progetti sociali del Comune. Lo scopo è di valutare complessivamente quanto gli attuali strumenti di sostegno economico siano in grado di dare una risposta equa ed efficace, e di prevedere, eventualmente, l’utilizzo di nuove risorse economiche per affrontare le necessità rilevate. Il documento, infine, invita a favorire ogni forma di informazione e promozione della pratica sportiva tra i giovani, potenziando progetti in collaborazione con scuole e Ausl, con particolare attenzione al nuoto. L’atto, infatti, auspica lo sviluppo di progetti specifici dedicati al contatto con l’acqua, in modo da garantire maggiore sicurezza a bambini e adolescenti in condizioni di pericolo.
Aprendo il dibattito, Federico Trianni (Sinistra per Modena) ha argomentato che “qualsiasi sport contribuisce a tutelare la salute e ad abbattere gli ostacoli sociali”. Il consigliere ha poi specificato che “i ragazzi dovrebbero imparare, in particolar modo, a relazionarsi con l’acqua, come indica la mozione, poiché il nuoto è tra le abilità fisiche di base che occorre sviluppare anche per la propria sicurezza”.
Per Ilaria Franchini (Partito democratico) l’ordine del giorno riafferma la centralità dello sport quale elemento di cura e tutela psicofisica ma anche di sviluppo sociale: “Lo sport ci forma nella relazione con gli altri e per questo è un diritto da garantire a tutti”. Franchini ha poi ricordato l’attuale impegno del Comune nel sostenere concretamente l’accesso allo sport anche di bambini e ragazzi con disabilità fisica: “L’Amministrazione continua a supportare le famiglie in difficoltà: le risorse sono già state stanziate per garantire a tutti la pratica sportiva”.
Per Paola Aime (Europa Verde-Verdi) sopravvive dal passato un divario economico e culturale che limita le famiglie con ridotte capacità economiche: “Anche ai loro figli bisogna garantire l’accesso allo sport che migliora la socializzazione ma anche il rapporto con il proprio corpo: sono percorsi che insegnano il rispetto e l’autostima”. La consigliera ha quindi affermato che “occorre essere facilitatori di questi percorsi, in modo da favorire opportunità inclusive, soprattutto a bambini, ragazze e donne”.
Barbara Moretti (Modena al Centro) ha motivato il proprio sostegno alla mozione sottolineando “gli effetti anche terapeutici che l’attività sportiva favorisce alle persone di tutte le età: è quindi un diritto da tutelare”. A questo proposito, la consigliera ha affermato che “occorre però ricordare che durante il Covid c’è stata una negazione di questo diritto, una discriminazione per chi non possedeva il super green pass: è stata una brutta pagina che ha comportato danni proprio nei giovani, sia fisici che psicologici”. Infine, Moretti ha auspicato che all’aumento di risorse per la pratica sportiva possa corrispondere anche un aumento degli spazi in cui realizzarla.
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