05/05/2023

DAL CONSIGLIO, “SOLIDARIETÀ A MELONI PER FRASI DI DE BENEDETTI”

Ok all’odg di Bertoldi (Lega Modena) che esprime vicinanza alla presidente e a tutti i leader politici con ruoli istituzionali offesi sul piano personale

Il Consiglio comunale di Modena si dissocia dalle parole inopportune dell’editore del quotidiano “Domani” Carlo De Benedetti a Giorgia Meloni, manifestando quindi solidarietà alla presidente del Consiglio e a tutti quei leader politici con ruoli istituzionali che vengono attaccati sul piano personale. È la decisione dell’Assemblea che ha approvato, giovedì 4 maggio, l’ordine del giorno sull’importanza della salvaguardia e del rispetto delle cariche istituzionali.

Il documento, presentato da Giovanni Bertoldi (Lega Modena) e sottoscritto da Alternativa Popolare, Forza Italia, Gruppo indipendente per Modena e Fratelli d’Italia, ha ottenuto il voto a favore anche di Partito democratico, Modena Civica, Modena Sociale e Movimento 5 stelle; astenuti la consigliera Di Padova per il Pd, Europa Verde-Verdi e Sinistra per Modena.

Linguaggio improprio e offensivo verso la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Governo. Parole quindi di cattivo gusto, anche con riferimenti a patologie invalidanti, che devono essere respinte in quanto “le istituzioni non si offendono mai, né si offende una parte politica che ha vinto legittimamente le elezioni, né il suo elettorato”. Lo ha affermato Giovanni Bertoldi in riferimento alle espressioni utilizzate dall’editore del giornale “Domani”, Carlo De Benedetti, in occasione del festival del quotidiano tenutosi a Modena dall’1 al 2 aprile 2023 e patrocinato anche dal Comune.

Nel corso della discussione intitolata “Una nuova sinistra è possibile”, specifica l’ordine del giorno, De Benedetti aveva rivolto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e all’attuale esecutivo parole non rispettose delle cariche istituzionali. Un comportamento che ha spinto sia l’Università di Modena e Reggio Emilia (altro ente patrocinatore della manifestazione) sia diversi esponenti politici, non solo di centro-destra, a prendere le distanze da quelle offese, manifestando solidarietà a Meloni. A questo proposito, il documento ricorda come in passato altri giornali ed editori abbiano attaccato, anche a livello personale, esponenti politici di diversi partiti che in quel momento rappresentavano le istituzioni italiane. “Offendere sul piano personale donne e uomini politici che oltretutto ricoprono importanti cariche istituzionali – ha puntualizzato Bertoldi – è semplicemente inaccettabile”.

Il Consiglio comunale di Modena quindi si dissocia dalle dichiarazioni di De Benedetti manifestando, contestualmente, non solo solidarietà alla presidente Giorgia Meloni ma anche a tutti i leader politici che in passato, avendo ruoli istituzionali, sono stati attaccati sul piano personale invece che sul piano squisitamente politico.

Aprendo il dibattito per il Pd, Stefano Manicardi ha sottolineato “il valore della tutela e del rispetto delle cariche istituzionali, a prescindere da chi le ricopre”. Il consigliere ha messo perciò l’accento sull’importanza di esprimere solidarietà a chi riceve simili attacchi: “Una condotta non sempre seguita da tutti in quest’Assemblea, come è emerso in occasione delle minacce ricevute in passato dal presidente della Regione Stefano Bonaccini”.

Annunciando il voto di astensione per Europa Verde – Verdi, Paola Aime ha definito “strumentale” la mozione perché contribuisce “a gonfiare l’accaduto”. Secondo la consigliera, “De Benedetti avrebbe dovuto senz’altro utilizzare termini più sfumati e meno coloriti; però le sue parole non erano rivolte alle persone quanto, piuttosto, alle figure politiche per le azioni compiute durante l’esercizio delle loro funzioni”.

Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha definito inaccettabile l’attuale degrado lessicale: “La democrazia necessita anche della cura delle parole”. Il consigliere ha dunque argomentato che l’ordine del giorno individua un problema e lo affronta in modo corretto: “Occorre limitarsi alla critica politica quando non si condivide la visione di un organo di governo, senza scadere in offese o accuse di incompetenza”.

 

 

 

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