“Etruschi allo specchio” è il laboratorio per sperimentare le tecniche di decorazione degli elaborati specchi degli antichi etruschi aperto a bambini e bambine dagli 8 ai 12 anni, in programma sabato 6 maggio al Museo Civico di Modena, in due repliche alle 15 e alle 17.30. La partecipazione al laboratorio, collegato alla mostra “DeVoti Etruschi” in corso nella sala dell’Archeologia del Museo, è gratuita ma è necessario prenotarsi (059 203 3125; palazzo.musei@comune.modena.it). L’attività durerà circa un’ora ed è richiesta la presenza di un accompagnatore adulto che parteciperà ad alcune fasi della lavorazione degli specchi.
L’attenzione degli Etruschi all’aspetto fisico, soprattutto da parte delle donne, è ben testimoniata dalle teste votive esposte nella mostra: una cura che non poteva prescindere dall’utilizzo degli specchi. Realizzati soprattutto in bronzo, di forma circolare, gli specchi più preziosi presentavano decorazioni incise complesse, frutto del lavoro di abili e apprezzati artigiani.
Guidati da Vincenzo Pastorelli, fabbro esperto nella ricostruzione di reperti metallici antichi, i bambini decoreranno repliche degli antichi specchi etruschi, usando punzoni e martelli per la battitura e l’incisione. Aiutati anche da un adulto accompagnatore, i giovani apprendisti usciranno dal laboratorio con un prezioso specchio, frutto delle loro fatiche.
Un recente progetto promosso dal Museo Civico e realizzato da Vincenzo Pastorelli con la collaborazione di Renaud Bernadet, ha permesso di ricostruire uno specchio decorato proveniente da una tomba della necropoli etrusca della Galassina (scoperta a Castelvetro nel XIX secolo), oggi conservato alla Galleria Estense di Modena. Lo specchio è stato fotografato con la tecnica Rti (Reflectance Transformation Imaging) in grado di svelare ciò che sembrerebbe invisibile: l’immagine molto definita ottenuta grazie a numerosi scatti fotografici realizzati da angolazioni diverse con illuminazioni precise, ha rivelato i più fini dettagli della sua superficie e della sua decorazione. A partire da queste immagini, Pastorelli è stato in grado di ricreare le tecniche e gli utensili impiegati per la decorazione dello specchio.
Con il suo progetto “Hephestus. Ricostruire l’antico”, Vincenzo Pastorelli è uno dei fabbri più apprezzati nel mondo della rievocazione storica per la grande esperienza nella ricostruzione di armi, ornamenti e utensili in metallo antichi. Abruzzese di origine, vive e lavora a Bologna, collaborando dal 2003 con numerosi musei, istituti e associazioni.
La mostra “DeVoti Etruschi”, visitabile fino a dicembre al Museo Civico di Modena, al terzo piano di Palazzo dei Musei, con ingresso da largo Porta Sant’Agostino, espone oltre cento ex-voto in terracotta provenienti dalla città etrusca di Veio. Gli ex-voto raffigurano devoti, statue, busti e volti di adulti e bambini ma anche parti anatomiche, membra e organi oltre a raffigurazioni di animali. Un video introduce il contesto da cui provengono i reperti e una suggestiva installazione video-sonora (realizzata da Delumen) fa rivivere i volti degli offerenti, i devoti Etruschi, rappresentati da oltre cinquanta teste e una grande statua che osservano il visitatore da un pannello incorniciato nel calco del portale dell’abbazia di Nonantola (esposto nella sala), quasi a evocare un luogo denso di spiritualità e nello stesso tempo la funzione di accoglienza di ex voto che le chiese tuttora esercitano.
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