29/04/2023

WELFARE / 2 - IL DATALAB PER POLITICHE SOCIALI SOSTENIBILI

Comune, Unimore, Ausl, Agenzia per il lavoro, Inail verso la condivisione di dati e conoscenze. Obiettivo: costruire politiche sociali per rispondere e prevedere i bisogni

Raccogliere in un unico database quanti più dati e informazioni sulla realtà socio-economica modenese, utili a orientare le scelte dell’Amministrazione in materia di politiche sociali per costruire un welfare locale sempre meglio rispondente a complessi bisogni sociali è l’obiettivo del Welfare Datalab. Il progetto nasce nell’ambito dell’Accordo Quadro siglato tra Comune di Modena e Unmore. L’osservatorio Welfare DataLab è promosso da Comune di Modena e Dipartimento di economia Enzo Biagi; partecipano inoltre l’Azienda sanitaria locale di Modena, Inail e Agenzia Regionale per il lavoro Emilia-Romagna. A sancire l’avvio del progetto è stata la firma del Protocollo operativo firmato da sindaco Gian Carlo Muzzarelli, la direttrice generale dell’Ausl Anna Maria Petrini, direttore del Dipartimento di Economia Marco Biagi Tommaso Fabbri, direttore Inail sede di Modena Gianluca Napolitano e dirigente Servizio Centro 2 Ambiti territoriali Modena e Reggio Emilia di Agenzia Regionale per il lavoro Marco Melegari; presenti inoltre l’assessora Roberta Pinelli e il professore Massimo Baldini del Dipartimento di Economia. La governance del Welfare Datalab è garantita da un Comitato d’indirizzo composto da rappresentanti delle organizzazioni firmatarie e allargato ad esponenti del mondo imprenditoriale, sindacale e del Terzo Settore.

Accanto all’analisi delle povertà, l’abitare è uno dei primi ambiti su cui il Welfare DataLab sarà impegnato: il bisogno abitativo costituisce, infatti, una criticità non solo per famiglie fragili, ma anche per una fascia sempre più ampia di popolazione. Inoltre, la collaborazione con l’Ausl consentirà di analizzare le connessioni tra povertà, problematiche abitative e stato di salute per. Così come l’integrazione con i dati di Inail e Centro per l'Impiego permetterà di avere un quadro completo degli interventi erogati a ciascun beneficiario e di individuare eventuali categorie di persone più esposte al rischio povertà abitativa, lavorativa, culturale, educativa o sanitaria.

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