Può prendere il via il recupero dell’ex Caserma dei Carabinieri Sant’Eufemia destinato a diventare una residenza per studenti universitari, ricercatori e dottorandi fuori sede con servizi e spazi comuni al piano terra per coloro che vi risiedono e per l’intero quartiere.
Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 2 febbraio, ha infatti dato il via libera all’unanimità al permesso di costruire convenzionato illustrato dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli in favore della società Investire sgr spa, volto appunto alla trasformazione urbanistico-edilizia del complesso accessibile da via Sant’Eufemia per una superficie complessiva di quasi 16 mila metri cubi.
“La proposta progettuale presentata – ha spiegato Vandelli – rappresenta un indubbio interesse pubblico per l’intera collettività in quanto prevede il recupero, la riqualificazione e valorizzazione di un immobile in pieno centro storico in disuso dal 2006, anno della dismissione della Caserma dei Carabinieri. Trattandosi di un edificio vincolato – ha proseguito – è previsto un restauro scientifico con cambio d’uso e aumento di carico urbanistico, per favorire l’insediamento di una struttura universitaria di oltre 70 posti letto, oltre a servizi integrativi all’abitare e spazi di aggregazione al pianto terra”.
L’ok al progetto edilizio con la convenzione urbanistica che disciplina la realizzazione dell’intervento arriva dopo che, lo scorso luglio, lo stesso Consiglio comunale aveva dato il via libera all’accordo di gestione per 15 anni del comparto, stipulato tra Comune di Modena, Fondazione di Modena e Investire sgr, gestore del Fondo Emilia-Romagna Social Housing (Fersh). Al progetto contribuisce il Fondo Investimenti per l’Abitare (Fia), gestito da Cdp Immobiliare sgr (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) e principale sottoscrittore del fondo Fersh, insieme a Fondazione di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e UniCredit Spa quotista del fondo Fersh.
Il complesso dell’ex Caserma S.Eufemia si sviluppa con una forma pseudoquadrata attorno a un chiostro porticato centrale ed è costituito su più piani: terra, ammezzato, primo, secondo, terzo (sottotetto) con area annessa e pertinenziale, oltre a un piccolo deposito. L’intervento di restauro prevede la realizzazione di 18 unità immobiliari per un totale di 73 posti letto a canone calmierato destinati a studenti universitari fuori sede, oltre alla riqualificazione del piano terra della corte. Gli alloggi – di cui uno da 6 posti letto, i restanti suddivisi tra alloggi da 5, 4, 3 e 2 posti letto - saranno completamente arredati e pronti all’uso, dotati di zona giorno con angolo cottura/cucina, servizi igienici, camere singole e/o doppie (23 posti letto singoli e 50 in doppia). Gli spazi comuni al piano terra nella parte interna della corte, pari a 450 metri quadrati, saranno presi in locazione dalla Fondazione di Modena per un periodo di almeno 13 anni e verranno destinati a servizi integrativi all’abitare finalizzati alla valorizzazione urbana del complesso e del quartiere. Il progetto sociale che verrà sviluppato al pianterreno dell’immobile prevede, in particolare, la realizzazione di uno spazio multifunzionale dedicato sia agli studenti sia ai giovani professionisti in cui fondere studio, co-working, socialità e spettacolo. All’interno di questo spazio il mondo accademico e quello del lavoro potranno convivere, mettendo a fattor comune idee e progettualità per sviluppare sinergie con l’obiettivo di rendere il cortile interno dell’ex Caserma Sant’Eufemia uno spazio aperto alla città. Al fine di valorizzare al meglio gli spazi comuni è previsto, tra l’altro, un concorso di idee destinato a giovani architetti (under 40, iscritti all’albo degli architetti, con sede a Modena e provincia) per la raccolta di proposte architettoniche e digitali.
Aprendo il dibattito per il Pd, Lucia Connola ha affermato che quello di Sant’Eufemia è “un progetto che offre risposte immediate e lungimiranti al problema dell’assenza di alloggi per gli universitari, dimostrando l’attenzione del Comune verso il tema, attraverso una trasformazione in chiave inclusiva, sostenibile e di rilevante impatto sociale”. Nell’ex caserma si potrà ottenere, infatti, “un importante spazio multifunzionale e flessibile destinato allo studio, alla socialità e agli eventi culturali”.
“Siamo d’accordo sul progetto di riqualificazione – ha dichiarato Stefano Prampolini (Lega Modena) – che peraltro beneficia dell’investimento di un importante player economico, con ulteriori certezze quindi sulla realizzazione”. Il consigliere ha precisato che “quello dell’assenza di alloggi è un problema di Modena e per contribuire a risolverlo il nostro gruppo aveva avanzato la proposta, però bocciata, di realizzare un campus universitario nell’area dell’ex Aeronautica militare in strada Minutara”.
Annunciando il voto a favore di Fratelli d’Italia, Elisa Rossini ha espresso però una perplessità legata “alla possibilità di prevedere uno spazio destinato al terziario e al commercio”. Nella zona di Sant’Eufemia, infatti, “sono già presenti numerosi bar e ristoranti. A maggior ragione, quindi, non è opportuno introdurre nuovi esercizi commerciali e sarebbe stato meglio lasciare tutti gli spazi del complesso a favore degli studenti”.
In sede di dichiarazione di voto, Diego Lenzini (Pd) ha fatto presente come “questo positivo intervento, previsto in una zona importante come il centro storico, conferma l’idea che questa Amministrazione comunale ha di Modena”. Ovvero quella di una città “che si rigenera e che per dare una risposta ai bisogni manifestati del territorio, per esempio quello in netto aumento della richiesta di abitazioni, è capace anche di individuare soluzioni innovative e alternative”.
In chiusura di dibattito, l’assessora Vandelli ha sottolineato che “l’Amministrazione sta lavorando per offrire ulteriori occasioni di ospitalità non solo agli studenti ma, più in generale, ai sempre più numerosi giovani che si stabiliscono a Modena per iniziare un percorso lavorativo. In questo contesto – ha aggiunto – stiamo studiando proposte urbanistiche innovative che, attraverso una ‘mixitè sociale’, permettano di far incontrare il mondo dell’università con quello del lavoro, con l’obiettivo di costruire piccoli centri di scambio e di costruire esperienze e innovazioni sociali”.
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