Domenica 12 febbraio il Museo Civico di Modena propone due nuove visite guidate alla mostra “DeVoti Etruschi”, allestita nella Sala dell’Archeologia, che espone oltre cento ex-voto in terracotta provenienti dalla città etrusca di Veio raffiguranti devoti, statue, busti e volti di adulti e bambini ma anche parti anatomiche, membra e organi oltre a raffigurazioni di animali.
Le visite guidate sono in programma alle 16 e alle 17.30; a ingresso gratuito ma, poiché i posti sono limitati a 25 persone per turno, è necessario prenotarsi, per telefono (059 203 3125) o via mail (palazzomusei@comune.modena.it).
Nel percorso, i partecipanti potranno scoprire come si è formata la raccolta che è in possesso del Museo Civico fin dal 1894 e che proviene da un immenso deposito votivo scoperto nel 1889, sulla collina di Veio, un luogo di culto importante e frequentato con assiduità per molto tempo tra l’inizio del quinto e la metà del secondo secolo avanti Cristo. Verranno spiegati, inoltre, i risultati del progetto di ricerca che ha preceduto la mostra e che, coniugando discipline scientifiche e umanistiche, ha consentito di riscoprire la collezione sia sotto il profilo archeologico e storico-collezionistico sia sotto il profilo della diagnostica eseguita con le moderne tecnologie.
L’ex-voto è un dono dal forte valore simbolico, che accompagna da millenni il rapporto con le entità alle quali viene attribuita la capacità di mutare la sorte. È una pratica antropologicamente sospesa fra religione e superstizione e intercetta archeologia, etnologia, arte popolare e contemporanea.
Un video introduce il contesto da cui provengono i reperti e una suggestiva installazione video-sonora (realizzata da Delumen) fa rivivere i volti degli offerenti, i devoti Etruschi, rappresentati da oltre cinquanta teste e una grande statua che osservano il visitatore da un pannello incorniciato nel calco del portale dell’abbazia di Nonantola (esposto nella sala), quasi a evocare un luogo denso di spiritualità e nello stesso tempo la funzione di accoglienza di ex voto che le chiese tuttora esercitano.
La mostra è realizzata in collaborazione con Sapienza Università di Roma e si inserisce nel progetto di riscoperta delle raccolte archeologiche ottocentesche conservate nei depositi del Museo Civico nell’ambito del quale sono già state realizzate la mostra sulla collezione dell’Antico Egitto e quella della raccolta del Paleolitico francese. Lo studio archeologico dei reperti è stato affidato alle etruscologhe Laura Maria Michetti e Carla Tulini, co-curatrici della mostra con Cristiana Zanasi del Museo Civico, autrice delle ricerche sulle modalità di formazione della raccolta.
In particolare le nuove ricerche hanno restituito significative novità sulla originaria pittura delle terrecotte votive, grazie alle analisi sulla policromia curate da Andrea Rossi, DI.AR Diagnostica per i Beni Culturali; sono stati indagati inoltre aspetti economici e produttivi che hanno aggiunto ulteriori dati alla conoscenza del contesto votivo; un ulteriore contributo di grande interesse è stato affidato a una equipe di paleopatologi dell’Università di Bologna e del Gruppo Italiano di Paleopatologia, che hanno esaminato gli ex-voto anatomici della raccolta nel quadro più ampio delle patologie presenti nelle popolazioni etrusche e delle conoscenze mediche che avevano sviluppato.
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