13/12/2023

“ISTITUIRE L’ACCESSIBILITY MANAGER”, OK UNANIME ALL’ODG

Il Consiglio approva la mozione di Lega Modena che invita a “ripensare la città in funzione delle persone con disabilità, permettendone la mobilità, l’inclusione e l’accesso ai servizi”

“Avviare un’opera organica di adeguamento della città alle necessità delle persone con disabilità” anche attraverso l’istituzione della figura dell’accessibility manager. È l’invito che il Consiglio comunale rivolge all’Amministrazione approvando all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal capogruppo di Lega Modena Giovanni Bertoldi. Nella seduta di giovedì 7 dicembre (assenti Alternativa popolare, Modena sociale – Indipendenza! e Forza Italia), inoltre, il documento è stato emendato dallo stesso Bertoldi per ricordare che il Comune “non ha ancora istituito la figura, sollecitata da una mozione del 2020, che si relazioni con gli uffici dell’Amministrazione e in sinergia con le associazioni, col duplice fine di sostenere la tutela dei diritti delle persone con disabilità e favorire la rimozione degli ostacoli strutturali”.

“La fruizione della mobilità e dei servizi e l’accessibilità ai luoghi della cultura e dell’arte devono essere garantite alle persone che presentano disabilità o qualunque tipo di deficit motorio”, sottolinea l’ordine del giorno. Per favorire questo diritto, l’azione di enti pubblici e soggetti privati dovrebbe seguire il principio “dell’universal design, cioè la progettazione di prodotti, strutture, programmi e servizi utilizzabili da tutte le persone, nella misura più estesa possibile, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate”.

Questa modalità, quindi, “non si può limitare – prosegue il documento – all’eliminazione delle barriere architettoniche, ma deve sviluppare forme di progettazione innovative e concepire specifiche strutture di facilitazione all’accesso che si integrino con l’esistente e che siano realizzate con materiali adeguati, perché non diventino, nel tempo, parte del degrado urbano”. Anche le strutture sportive, esistenti e future, dovranno essere adeguate perché “la pratica dello sport, di cui anche la Costituzione riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico, è un diritto per tutti”, ricorda l’ordine del giorno.

La mozione suggerisce, dunque, un cambio di paradigma e in questo contesto “diventa indispensabile avere una persona che dialoghi in maniera costante con le associazioni per comprenderne insieme i bisogni e proporre soluzioni, anche attraverso l’individuazione delle priorità, e che si interfacci con le istituzioni”, ha affermato il consigliere Bertoldi. Questa figura potrà collaborare, poi, con gli uffici comunali per “aggiornare gli sforzi di progettazione verso l’universal design”, usufruendo pure dei fondi pubblici messi a disposizione della Regione Emilia-Romagna per la definizione di un Piano comunale per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba). Potrà contribuire alla, inoltre, alla correzione di eventuali criticità che limitano l’accessibilità e la mobilità delle persone con disabilità, per esempio “la sistemazione dei marciapiedi più dissestati, la realizzazione di spazi di passaggio adeguati alle carrozzine e la posa di scivoli”.

Aprendo il dibattito per il Pd, Ilaria Franchini si è concentrata “sull’importanza di ripensare la città: l’inclusione e l’accessibilità riguardano non solo le barriere fisiche ma anche l’accessibilità sensoriale, per usufruire di servizi e del patrimonio culturale”. L’obiettivo deve essere quello di “favorire un ruolo centrale del cittadino. E di conseguenza tutti devono essere messi in grado di comprendere interagire con ciò che la città offre, come è stato fatto di recente con la valorizzazione del sito Unesco, rendendolo maggiormente accessibile”.

Ricordando che “sono trascorsi oltre tre anni da quando il Consiglio comunale ha approvato una mozione sullo stesso tema, invitando l’Amministrazione ad attivarsi”, Marco Cugusi (Sinistra per Modena) ha suggerito di stabilire una procedura istituzionale “che permetta all’Assemblea di avere un riscontro rispetto alle mozioni che inviano sollecitazioni al Comune. E all’attuazione o meno di questi documenti”.

Anche Enrica Manenti ha segnalato che “in diverse circostanze il Movimento 5 stelle si era attivato, pure attraverso specifiche interrogazioni, per fare luce sull’azione amministrativa che sarebbe dovuta scaturire da ordini del giorno approvati. Per il Consiglio comunale ottenere un riscontro di questo tipo è importante”.

Azioni sul documento