Aprendo il dibattito per il Movimento 5 stelle, Barbara Moretti ha affermato che “quella della sicurezza è un’emergenza, anche a causa del numero sempre maggiore di minori stranieri non accompagnati, di cui il Comune si è dovuto fare carico”. Per la consigliera, da una parte “la città ha fatto solo passi indietro, a livello sociale e urbanistico”, dall’altra “il Governo continua a rimandare il passaggio della Questura in fascia A, con la propaganda dei cento agenti in più che non sono quelli reali”. Occorrono dunque risposte concrete: “Noi come movimento offriamo proposte per una sicurezza di prossimità, con presidi territoriali più continui, soprattutto nei parchi, grazie anche a un nuovo impiego di street tutor e volontari”. Giovanni Silingardi ha affermato che “il compito principale di chi ha un ruolo istituzionale è capire le cause di certi eventi, studiare i fenomeni, evitando la propaganda”. Per il consigliere “è necessario raggiungere una condivisione sui valori, sulle regole, garantire prevenzione per le zone marginali, con presidi che devono funzionare, senza però depotenziare l’elemento repressivo, che è un aspetto che deve funzionare, andando di pari passo con quello preventivo”. Andrea Giordani ha voluto precisare che “il Movimento 5 stelle appoggia tutti coloro che cercano di lavorare per il bene della città, raccogliendo proposte e istanze per trovare soluzioni al problema sicurezza: quindi, bene l’elevazione in fascia A della Questura, ma non può essere soluzione di tutti i problemi”.
Per Giovanni Bertoldi (Lega Modena) “il Governo sta facendo la propria parte sulla sicurezza, ma adesso sono le istituzioni locali a dover rispondere, per scongiurare la giustizia fai da te”. In particolare, per il capogruppo “occorre dare una risposta a quei genitori sempre più in apprensione per i propri figli, aggrediti da bande di giovani, spesso formate da ragazzi stranieri ospiti nelle strutture comunali”. Parlando quindi di delinquenza giovanile, il consigliere ha affermato che “occorre applicare nuovi strumenti legislativi (come il Decreto Caivano ora legge) per intervenire anche sui minori coinvolti in reati gravi”. Luigia Santoro ha affermato che “l’attuale situazione indica il fallimento del patto Modena città sicura e delle politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati”. Secondo la consigliera “spaccio e delinquenza sono alimentati anche dal degrado di spazi pubblici, come aree giochi lasciate in condizioni penose: è responsabilità dell’amministrazione fare in modo che questi spazi ritornino a essere attrattivi per le famiglie”. Per Stefano Prampolini “rispetto a un tempo, le famiglie sono ora costrette a scortare i propri figli in ogni spostamento: questo è il frutto di un’accoglienza incontrollata, come testimoniano le alte percentuali di stranieri coinvolti in atti criminosi”. Il consigliere ha quindi argomentato che “tutto ciò danneggia gli stranieri regolari, con un lavoro, che costituiscono una risorsa di cui abbiamo bisogno”. Prampolini ha dunque puntualizzato che “occorre intervenire, contrastando la microcriminalità con gli strumenti che ci dà il Governo”.
Per Alberto Bosi (Alternativa Popolare) “quello della sicurezza è un tema complesso da affrontare senza sterili contrapposizioni ideologiche: questo a oggi non è avvenuto, poiché alle proposte del centrodestra è stato sempre risposto con un no secco”. Per il consigliere occorre quindi collaborare per migliorare la sicurezza “con un mix equilibrato di repressione e nuovo slancio educativo e valoriale, sostenendo, in particolare, tutte le associazioni del territorio che aiutano i giovani a crescere correttamente”.
Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha affermato che “la città ha un problema di sicurezza non affrontato in modo opportuno e il sindaco deve assumersene la responsabilità”. La consigliera, nello specifico, si è soffermata sull’impiego degli agenti di Polizia locale: “Se utilizziamo i poliziotti davanti alle scuole o sui carri attrezzi, diamo il segnale che gli agenti non sono in strada per occuparsi della sicurezza dei cittadini”. Rossini ha quindi chiesto al sindaco di collaborare con il Governo “e di mantenere con il ministro Piantedosi lo stesso atteggiamento avuto con la ministra Lamorgese”. La consigliera ha spiegato, infine, che “il ministro non ha negato il passaggio in fascia A: c’è una prospettiva ma ci sono anche delle priorità da rispettare; però ha garantito l’arrivo di cento nuovi agenti”.
Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) ha sostenuto che “c’è diretto rapporto tra accoglienza indiscriminata e criminalità, come conferma la quotidianità di Modena: gli effetti di questo connubio si sono estesi alla delicata fascia dei minori stranieri non accompagnati”. Giacobazzi ha spiegato che “si tratta di un’emergenza non gestita a livello locale, nonostante anche le segnalazioni, in passato, di Polizia locale e quelle odierne di Polizia di Stato”. Il consigliere ha sostenuto dunque che “autori di reati trovano rifugio in ghetti, come quello delle Costellazioni, dove l’Amministrazione comunale manda a vivere famiglie con bambini in emergenza abitativa”. Giacobazzi ha concluso puntualizzando che “il Comune ha il dovere e la responsabilità di garantire le condizioni di sicurezza dei minori che ha in carico”.
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