A partire dal 4 dicembre la raccolta di carta e plastica nelle zone residenziali di Modena, quindi in buona parte della città, si svolgerà in orario notturno, tra le 23 del giorno di esposizione e le 6.30 del mattino successivo. È la principale novità che caratterizza la Fase 2 della trasformazione del modello di raccolta differenziata dei rifiuti, dopo gli interventi migliorativi già introdotti nei mesi scorsi sulla base dei suggerimenti raccolti dall’Amministrazione comunale e dal gestore.
Proprio dall’ascolto delle esigenze dei cittadini e dalla valutazione delle segnalazioni sono state definite le azioni, complessivamente 12, che si aggiungono a quelle già attivate nei mesi scorsi e costituiscono la Fase 2 del processo di trasformazione, già iniziata con l’installazione delle prime strutture Eco smarty (attive dal 20 novembre) e che proseguirà con l’aumento della frequenza della raccolta di carta e plastica nel forese e altre iniziative che puntano a garantire ai cittadini migliori servizi di prossimità e su misura delle diverse esigenze, dal centro storico alla periferia, così come maggior ordine e decoro in città, insieme a una semplificazione delle procedure.
Sono previste, per esempio, nuove aree per l’esposizione dei sacchi e soluzioni per ridurne l’impatto, anche visivo; nuovi arredi per il centro storico a copertura dei carrellati, sul modello di quelli già collocati in vicolo Squallore; il potenziamento dei Centri di raccolta, per carta e plastica; il rafforzamento della distribuzione dei sacchi, con infopoint itineranti nei quartieri al sabato; la riqualificazione delle aree pubbliche che ospitavano i cassonetti; un miglioramento della qualità e della tempestività delle risposte agli utenti da parte del call-center e attraverso l’app “Il rifiutologo”.
Il complesso delle attività programmate dal gestore nella Fase 2 su richiesta del Comune è stato presentato in una conferenza stampa dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dall’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi, insieme ai tecnici comunali, sottolineando come, pur riconoscendo l’impegno della maggior parte dei cittadini e i buoni risultati relativi a quantità e qualità dei rifiuti raccolti, il servizio non risponda ancora completamente alle aspettative, soprattutto in termini di decoro e pulizia della città. Quindi, senza modificare il modello, servono ulteriori miglioramenti.
Rispetto ai risultati operativi, comunque, è stato evidenziato il balzo della raccolta differenziata rispetto al 2022, chiuso con una media del 61 per cento con un andamento sempre in crescita, mese per mese, e a fine ottobre è stato raggiunto il 77 per cento; per il 2023 si stima pertanto che la media complessiva sia oltre il 70 per cento avvicinando quindi l’obiettivo fissato dalla Regione per il 2027 che è il 79 per cento. Significativi anche gli altri dati: gli indifferenziati calano di circa 13 mila tonnellate, la raccolta dell’organico aumento dell’80 per cento, la quota di scarto per il riciclaggio della plastica cala dal 40-50 per cento al 20-25, per la carta dal 10-15 al 4-6 per cento.
Secondo i tecnici, il processo di introduzione del modello di trasformazione, necessario anche per rendere il sistema idoneo all’applicazione in prospettiva della tariffa puntuale, avrebbe dovuto svolgersi in 30 mesi: superato il periodo del Covid, è stato fatto tutto in 10 mesi e questo ha comportato alcune inefficienze alle quali si è risposto con una serie di azioni attivate nei mesi scorsi che proseguiranno: dallo spazzino di quartiere al potenziamento dei servizi di pulizia parchi e svuotamento cestini, dal tutor alla maggiore capillarità della raccolta stradale, fino a una maggiore attività di controllo per evitare gli abbandoni di rifiuti.
Dall’avvio della trasformazione, inoltre, sono oltre 4 mila le utenze Tari regolarizzate, mentre è stata potenziata anche l’attività di prevenzione e controllo con 1.067 verbali di accertamento da inizio anno a metà ottobre, rispetto ai 456 dello scorso anno. La maggior parte delle infrazioni (sei su dieci) è relativa all’abbandono su suolo pubblico, fuori dal cassonetto, mentre il 35 per cento riguarda rifiuti conferiti fuori dal territorio.
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