L’interrogazione sulla “sicurezza in corso Vittorio Emanuele II e zona Tempio/Stazione”, presentata dal Pd nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 21 luglio, è stata trasformata in interpellanza e ha dato origine a un dibattito.
Barbara Moretti di Lega Modena ha affermato: “L’Amministrazione ha fatto poco per intervenire, nonostante i problemi evidenti della zona Tempio, che sono di tre ordini (spaccio, prostituzione e negozi etnici) ma uniti dal filo conduttore delle presenze irregolari. Credo si possa fare di più per la sicurezza in questa zona – ha aggiunto – e mi auguro che il sindaco porti queste riflessioni al Cosp”. Giovanni Bertoldi ha evidenziato che “in quest’area lo spaccio, la prostituzione e la delinquenza avvengono alla luce del sole e sono problematiche presenti da almeno 20 anni. Le persone di questa zona si trovano a sopportare situazioni non facili”. Rispetto al tema prostituzione, il consigliere ha ricordato che “ci sono proposte di legge che chiedono di legalizzarla per portare queste donne via dalle strade e poter controllare che non ci siano situazioni di schiavitù e in cui sono finite involontariamente”.
Elisa Rossini di Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia ha evidenziato che “le nostre richieste di intervento e di maggiori controlli non sono solo finalizzate alla sicurezza esclusivamente in termini di repressione delle irregolarità, ma sono anche volte alla tutela delle persone e della loro dignità, come ad esempio di donne in gravi difficoltà che magari inconsapevolmente si sono trovate coinvolte in giri di prostituzione e che vanno recuperate e accompagnate”.
Andrea Giordani del M5s ha convenuto che “la zona è problematica e l’Amministrazione sta facendo sicuramente tutto il possibile per risolvere il problema del degrado, dello spaccio, della prostituzione, ma alla fine la questione sul territorio rimane e siamo sempre qui a parlare delle stesse problematiche e delle stesse metodologie. Non riesco a capire – ha proseguito – perché non si riesca a intervenire e a risolvere una volta per tutte questa situazione: bisogna fare di più”.
Per Alberto Bignardi del Pd “aumentare le telecamere e l’illuminazione è una modalità per dissuadere l’illegalità, anche se non risolve al 100 per cento la situazione. Non ci si deve però fermare – ha aggiunto – perché solo migliorando zona per zona e attività per attività si riesce a migliorare la situazione complessiva. Bisogna continuare a lavorare su quest’area con molto interesse anche rispetto alle attività commerciali, che fanno un importante lavoro di tutela e controllo del territorio”. Secondo Stefano Manicardi, “l’interrogazione è frutto di un importante lavoro di ascolto, confronto e incontro con la cittadinanza e con gli esercenti di questa zona. L’aumento di telecamere e la maggiore illuminazione – ha ribadito – andranno a inibire comportamenti illegali ma più in generale è rendendo i territori più vissuti e partecipati che si va a rispondere al degrado e alla criminalità”.
Nella replica, l’interrogante Federica Venturelli (Pd) ha evidenziato come la risposta dimostri che le azioni dell’Amministrazione siano numerose, “ma dobbiamo continuare a fare di più e bene”, ha aggiunto la consigliera. “Si tratta di problemi endemici e i poteri dell’Amministrazione su queste situazioni sono limitati, ma è importante che si prosegua con interventi quali appunto l’illuminazione, oltre che aumentando la pressione ai tavoli come il Cosp”.
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