Sono diversi i consiglieri comunali intervenuti nel dibattito che ha preceduto l’approvazione della delibera sul protocollo d’intesa per l’ampliamento dell’azienda Cpc votata nella seduta di giovedì 30 giugno del Consiglio comunale di Modena.
Aprendo il dibattito per il Pd, Alberto Bignardi ha affermato che il progetto rappresenta “un’eccellenza che contribuisce ad accompagnare una tradizione modenese, quella della Motor valley, nel nuovo millennio”. Inoltre, ne potrà beneficiare anche “la moschea che, spostata dall’attuale posizione nel quartiere Sacca, potrà trovare una migliore collocazione”. Per Ilaria Franchini il progetto coniuga “la sostenibilità ambientale con quelle economica e sociale, mettendo quindi insieme la comunità”. La relazione tra territorio, impresa e università “è infatti fondamentale – ha aggiunto – e grazie a Cpc si potranno sviluppare ulteriormente queste sinergie, innovando e creando anche nuove opportunità occupazionali”. Diego Lenzini ha sottolineato la capacità del territorio modenese “di restare un punto di riferimento internazionale per i temi dell’automotive nonostante il mondo stia cambiando”. Il consigliere ha ricordato pure che “i veicoli del futuro saranno caratterizzati da un basso impatto ambientale anche durante la fase di costruzione”. In dichiarazione di voto, Antonio Carpentieri ha precisato che il voto a favore contribuisce a “creare le condizioni affinché le aziende continuino a investire, soprattutto in progetti come questo, che si caratterizza per la sostenibilità e per la visione verso il futuro”.
Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) ha auspicato che il percorso di confronto per l’ampliamento degli spazi di Cpc “sia aperto alla città, nell’ottica della partecipazione, e preveda la possibilità per le forze politiche di intervenire”. Per la consigliere il progetto non potrà prescindere “dal rispetto della sostenibilità ambientale, della rigenerazione del territorio e della qualità del lavoro”.
Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha riconosciuto il valore che l’ampliamento di Cpc potrà portare per il territorio, a partire “dallo sviluppo dell’occupazione che compenserà i posti di lavoro persi in conseguenza della fase di evoluzione che sta interessando l’automotive”. Il consigliere ha auspicato che i percorsi amministrativi che interessano il progetto “siano veloci, come accade in altri Paesi”.
Dichiarando il voto a favore “per via della validità della proposta”, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha precisato di “attendere, ora, il piano proposto dal privato: con la consapevolezza dell’azione economica dell’impresa, il Consiglio eserciterà la funzione di verifica del progetto che sarà sottoposto alla Conferenza dei servizi”.
Motivando il voto di astensione, Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha affermato che in questa fase “è prematuro esprimere un giudizio sul progetto”, fermo restando “la validità delle proposte e l’importanza dell’azienda”. Al momento, quindi, “non ci sono elementi sufficienti per valutare in maniera adeguata la ricaduta che questo piano di ampliamento avrà sulla città”.
Paola Aime (Europa verde – Verdi), in dichiarazione di voto, ha auspicato una maggiore presenza nel territorio modenese delle cosiddette “società benefit, ovvero quelle aziende che oltre all’intento economico hanno finalità di beneficio per la comunità”, nell’ottica quindi di favorire “una sempre maggiore attenzione per il tessuto sociale”.
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