Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 9 giugno, ha approvato la terza variazione al Bilancio, presentata dal vice sindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza, che prevede, tra i suoi elementi principali, l’aumento delle risorse per il welfare.
Aprendo il dibattito che ha preceduto l’approvazione, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) si è soffermata su alcuni temi diversi, esprimendo perplessità per i fondi assegnati all’attività del Centro famiglie, “che non si capisce bene in cosa consista e che non riesce a intercettare le famiglie davvero in difficoltà”, e al nuovo Teatro delle passioni, nell’ambito della riqualificazione dell’ex Enel, perché “prima di creare contenitori nuovi, dovremmo capire che contenuti avranno”. Sui fondi destinati al Tpl, la consigliera ha commentato che il miglioramento dell’accessibilità delle fermate “è un intervento minimale rispetto alle necessità del trasporto pubblico modenese”. Partendo dal caso del Lido Park e dai fondi accantonati per i rischi derivanti dai contenziosi, Antonio Baldini ha affermato che “se il Comune ascoltasse davvero i cittadini, come afferma di fare, molte cause e di conseguenza molte spese si potrebbero evitare. Quello che ci preme, infatti, è che i soldi siano spesi in modo corretto e che si eviti il degrado che invece vediamo al parco delle Mura”.
Dopo aver affermato che bisognerebbe affrontare il tema della spesa “in modo più coraggioso, per andare incontro alle fasce più deboli”, Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) si è soffermato sugli investimenti “che non vengono realizzati, visto che ogni anno ci troviamo in previsione investimenti che si sovrappongono integralmente a quelli degli anni precedenti”. Anche per quanto riguarda il Tpl, ha proseguito, “se ne parla da anni, noi facciamo proposte che a volte la maggioranza condivide, ma poi, in realtà, siamo quasi a fine legislatura e ancora non sappiamo se si vuole davvero puntare sul trasporto pubblico e cosa ne vogliamo fare”. Riprendendo il tema, Andrea Giordani ha ribadito la mancanza di decisioni sul trasporto pubblico, “stiamo parlando da vent’anni di hub intermodale e di spostare la stazione autocorriere, che invece è sempre lì”.
Intervenendo per il Pd, Irene Guadagnini ha ricordato che il Teatro delle Passioni è parte di Ert, “che è un teatro nazionale di eccellenza, che all’interno degli spazi nuovi porterà anche le attività della scuola di teatro. Il Teatro delle Passioni, che non è nuovo ma esiste da anni, svolge un’attività a cui è giusto dare spazi adeguati e di cui la città deve essere fiera e orgogliosa”. Commentando le voci della variazione destinate all’ambito sociale, Vittorio Reggiani ha sottolineato l’aumento del budget per i nuovi progetti dell’educativa di strada, del Centro famiglie e dello sportello contro la violenza, oltre alla revisione delle politiche abitative sia per l’accoglienza dei senza tetto sia per i nuovi servizi dell’Agenzia Casa: “Sono interventi che indicano che i percorsi sono stati aggiornati sulla base dei cambiamenti intercorsi, e questa è una nota di merito”.
Diego Lenzini si è concentrato sul trasporto pubblico: “Sappiamo di essere ancora indietro e che dobbiamo migliorare, per questo sono allo studio diversi progetti per la riorganizzazione del servizio, come l’hub di mobilità interconnessa alla stazione dei treni. Ma ci vorrà tempo e nel frattempo sarebbe sciocco bloccare gli investimenti che migliorano il servizio attuale e che, ovviamente, devono andare nella medesima direzione delle trasformazioni previste dagli studi”. Marco Forghieri ha messo in evidenza che le variazioni “sono in continuità con l’impostazione del bilancio preventivo e non lo stravolgono. Non prevedono, quindi, cambiamenti di strategie ma sono mezzi per fronteggiare, per esempio, il notevole aumento dei costi, delle materie prime e non solo, che si ripercuote sugli investimenti”.
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