04/06/2022

MUSEO CIVICO, AL VIA I LAVORI PER LA NUOVA ILLUMINAZIONE

Chiusa al pubblico, da martedì 7 giugno, la sala delle raccolte archeologiche. L’installazione di nuove luci a led per sale e vetrine procederà per stralci successivi

Parte dalla sala delle raccolte archeologiche l’intervento per rinnovare l’impianto di illuminazione del Museo Civico di Modena che ha l’obiettivo di rendere ancora più protagonisti reperti, manufatti e opere d’arte esposti nelle sale e nelle vetrine storiche e, allo stesso tempo, di ridurre fino al cinquanta per cento il consumo di energia elettrica.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, la sala delle raccolte archeologiche sarà chiusa al pubblico da martedì 7 giugno. L’intervento proseguirà per stralci, coinvolgendo man mano tutte le sale del museo.

Il progetto di riqualificazione tecnologica, elaborato dallo studio Pasetti, riguarda sia le luci delle sale espositive sia l’illuminazione delle vetrine storiche ed è caratterizzato dall’integrazione con il sistema già esistente. Le nuove fonti di illuminazione, costituite da apparecchi a led miniaturizzati e regolabili con controllo digitale, saranno collocate nelle vetrine e negli espositori storici in modo da migliorare la visibilità di tutto il patrimonio esposto ma anche, in alcuni casi, di mettere l’accento su opere significative, suggerendo un percorso di visita che ne faciliti la comprensione e l’apprezzamento. Il disallestimento delle vetrine, indispensabile per consentire lo svolgimento dei lavori senza sottoporre a rischi le raccolte, è stato preceduto da una campagna fotografica realizzata dagli operatori museali, che consentirà loro di ripristinare agevolmente l’esposizione. La rinnovata illuminazione delle sale si armonizzerà con quella delle vetrine.

Oltre a una migliore resa visiva delle collezioni, obiettivo dell’intervento è anche ottenere un sensibile abbattimento del consumo di energia elettrica, in linea con le altre opere di efficientamento energetico attuate dal Comune di Modena e con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, e la drastica riduzione degli interventi di manutenzione, grazie anche al minore consumo di materiali usurabili. 

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