Modena è attualmente sede di 9 Corsi di laurea dell’area Salute, 40 Scuole di Specializzazione di area medica e 3 Corsi di Dottorato di area biomedica. Già in era pre-Covid, l’Ateneo ha programmato un incremento dei posti disponibili per i Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e in Infermieristica, i cui iscritti al primo anno sono passati, nell’ultimo triennio, rispettivamente da 147 a 180 e da 150 a 197. Ancora più significativo l’incremento degli iscritti al primo anno delle Scuole di Specializzazione, più che raddoppiati da 179 nel 2018 a 445 nel 2021.
Sono alcuni dei dati che confermano lo sforzo avviato dall’Ateneo modenese per formare nuovi medici e infermieri indispensabili per far funzionare i servizi e garantire l’assistenza sanitaria. A illustrarli durante la seduta del Consiglio comunale di Modena di giovedì 5 maggio dedicata ai cambiamenti della sanità pubblica locale dopo l’emergenza Covid e agli investimenti del Pnrr, è stato il rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia Carlo Adolfo Porro.
Il rettore ha, tra le altre cose, sottolineato che “al fine di favorire il pieno sviluppo di didattica, ricerca e assistenza, Unimore sta già programmando la costruzione di un nuovo edificio nel Campus di Via Campi, interamente dedicato alla ricerca e didattica biomedica”. Proprio all’eccellenza della ricerca Unimore Porro ha dedicato parte significativa del proprio intervento ricordando, non solo il ruolo di capofila per la Terapia delle Malattie Genetiche nell’ambito del Centro Nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a Rna, ma anche “un altro aspetto estremamente importante: lo sviluppo cioè di tecnologie per la connessione con le strutture del territorio e di tecniche di analisi dei dati e di modellizzazione per diagnosi precoce e terapia personalizzata”.
Tecnologie di cui potranno avvalersi le strutture ospedaliere del territorio che puntano sempre più sull’innovazione. Il potenziamento delle diagnostiche e terapeutiche di alta e media tecnologia beneficerà infatti di 7,5 milioni di euro di investimenti, come ha spiegato il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, Claudio Vagnini.
“Dal punto di vista edilizio – ha spiegato Vagnini – si è scelto di intervenire sul Policlinico, la cui struttura originale è stata inaugurata nel 1963, al fine di completare gli interventi eseguiti tra il 2015 e il 2020 e di consegnare alla cittadinanza un ospedale nuovo, sostenibile e sempre più sicuro”. L’Azienda Ospedaliero Universitaria investirà infatti 10,8 milioni di euro del Piano Nazionale per gli Investimenti complementari al Pnrr per il Policlinico. In particolare, verranno demoliti il corpo “A” e il corpo “L” e realizzato un nuovo edificio per i laboratori, il centro trasfusionale e gli spogliatoi. Il progetto esecutivo sarà pronto entro il 2022 e l’edificio sarà realizzato entro il 2025. Un robusto intervento di restyling interesserà tra il 2022 e il 2026 la dotazione tecnologica.
“Dal punto di vista tecnologico – ha continuato Vagnini - l’Azienda Ospedaliero Universitaria interverrà invece su entrambi i propri presidi ospedalieri che, come ospedali di terzo livello, necessitano di un costante rinnovamento delle apparecchiature diagnostiche e terapeutiche, con un particolare focus sulla mission dei due presidi. Per questo motivo ci siamo concentrati sulle grandi diagnostiche, sulle diagnostiche per la senologia, su quelle portatili, dando la priorità alle apparecchiature con più di 8 anni.”
In particolare, 3,1 milioni saranno investiti sull’Ospedale Civile per diverse apparecchiature, tra cui una nuova Tac e un Angiografo digitale. Per il Policlinico, tra gli altri, verranno acquisite due nuove Tac, un Angiografo, un altro Acceleratore Lineare per un investimento di oltre 4,4 milioni. L’Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero sarà sostenuto con 9,1 milioni; la Cartella Clinica Elettronica Generalista e Specialistica costituisce la parte più importante di questo intervento e consentirà di digitalizzare il percorso di ricovero e l’attività ambulatoriale con un unico sistema per entrambi gli ospedali, sostituendo sia le cartelle cliniche cartacee, sia i molteplici e differenti sistemi informatici oggi utilizzati. L’investimento, inoltre, consentirà di acquisire Software specialistici a supporto attività di diagnosi e cura, l’aggiornamento delle infrastrutture digitali e il rafforzamento della Cybersecurity. Verranno potenziati anche i sistemi di interoperabilità interaziendale e regionale.
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