Le due interrogazioni sulla fragilità trattate nella seduta di giovedì 12 maggio del Consiglio comunale di Modena sono state trasformate in interpellanze e, sul tema, sono intervenuti alcuni consiglieri.
Aprendo il dibattito per Lega Modena, Barbara Moretti ha spiegato che l’episodio della morte della persona senza tetto il 21 marzo “non è degna di Modena sotto i profili sociale, politico e di ordine pubblico” e ha colpito un quartiere “in cui, nonostante il forte senso di comunità, l’Amministrazione è lontana, come si vede anche dalla situazione del centro commerciale che è simbolo di isolamento”. Il contesto “di abbandono – ha aggiunto – è figlip di politiche urbanistiche e sociali sbagliate: per fortuna i residenti tengono vivi gli spazi pubblici”. Secondo Giovanni Bertoldi “ci sono troppi servizi e troppi progetti” sul fronte dell’assistenza, a cui “manca una gestione unificata, causando così una dispersione delle forze e delle risorse”. Il consigliere ha invitato l’Amministrazione a “ripensare la gestione dei servizi per le persone in difficoltà, con l’obiettivo di migliorare la risposta per i cittadini fragili, come non si è riusciti a fare nel caso della Sacca”.
Anche Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha sollecitato maggiore attenzione del Comune: “Dietro le vicende delle persone in difficoltà scappate dal proprio Paese per arrivare in Italia – ha affermato – ci possono essere situazioni di sfruttamento”, su cui intervenire in maniera più strutturata. La consigliera ha sottolineato che alla Sacca “ci sono ancora i bivacchi di persone senza fissa dimora” e ha messo l’accento sull’impegno dei residenti “con l’obiettivo di dare un aiuto”.
I servizi di assistenza a Modena funzionano “in maniera strutturata ed efficace” e nel corso degli anni “sono stati monitorati e migliorati”, ha segnalato Vittorio Reggiani (Pd). Il consigliere ha auspicato per il futuro “ancora più integrazione tra l’assistenza erogata sul territorio e le segnalazioni che arrivano dai cittadini” con l’obiettivo di “coinvolgere l’intera comunità nella prevenzione e nel contrasto alle fragilità”.
In replica, per il consigliere Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) il sistema “ha mostrato una falla in occasione della morte alla Sacca” e ha invitato l’Amministrazione a ripensarne l’organizzazione “affinché l’assistenza sul territorio continui a essere garantita anche nel caso che terminino i fondi dedicati”. Si potrebbe così cogliere l’occasione per “calibrare meglio i servizi a seconda delle temperature dei mesi autunnali e invernali”, con l’obiettivo di non disperdere risorse.
In replica, Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha invocato “maggiore proattività della Polizia locale sul fronte della rilevazione” delle situazioni di criticità, anche considerando che “le segnalazioni dei cittadini non mancano”. La consigliera ha invitato il Comune a seguire le persone senza fissa dimora “in maniera più strutturata e monitorata nel tempo, non è sufficiente fornire solo la prima assistenza”, e ha auspicato che le risorse economiche vengano erogate con continuità.
Nella sua replica, l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli ha precisato che il Comune costituisce “l'ente capofila all’interno di un progetto che coinvolge anche altri soggetti: questa collaborazione rappresenta una ricchezza che una sola istituzione, da sola, non sarebbe in grado di garantire”. Con l’obiettivo di assicurare inclusione, quindi, l’assessora ha sottolineato il ruolo “della comunità, per limitare le nuove fragilità”.
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