Domenica 12 giugno, dalle 7 alle 23, gli italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque referendum popolari abrogativi sulla giustizia e il Comune di Modena invita sin da ora i cittadini modenesi ad accertarsi di essere in possesso della tessera elettorale e che abbia ancora spazi disponibili per la timbratura.
Gli elettori dovranno infatti presentarsi al proprio seggio con la tessera elettorale, indispensabile per esercitare il diritto di voto, e un documento di identità o riconoscimento valido. In caso di smarrimento, deterioramento o esaurimento degli spazi sulla tessera, è possibile richiederne una nuova prendendo un appuntamento all’ufficio elettorale di via Santi tramite l’Agenda online del Comune oppure telefonicamente (al numero 059 2032077 il lunedì e giovedì dalle ore 9 alle ore 18 e il martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 9 alle ore 13).
Tutte le informazioni sul referendum del 12 giugno e sui documenti necessari sono consultabili sulla nuova specifica sezione del sito istituzionale (www.comune.modena.it/argomenti/elezioni), dove sono indicate anche le disposizioni per il voto degli italiani residenti all’estero e sono disponibili le schede sui cinque quesiti tutti su temi legati alla giustizia.
Legge Severino – Si propone di abolire l'intero Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità, uno dei decreti attuativi della legge, eliminando così le norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali per il Parlamento europeo e italiano e alle elezioni regionali, provinciali e comunali di chi sia stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati. Anche l'articolo 11, che prevede per gli amministratori locali la sospensione, dopo la condanna di primo grado per alcuni reati.
Custodia cautelare - Cancellando una parte dell'articolo 274 del Codice penale, si vuole ridurre l'ambito dei reati per i quali è consentita l'applicazione delle misure cautelari e in particolare della carcerazione preventiva: via il finanziamento illecito ai partiti, per esempio, e via i reati puniti con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni, a meno che non ricorra il pericolo di fuga dell'indagato o di inquinamento delle prove.
Separazione delle carriere – Il quesito ha l’obiettivo di non permettere più il cambio di funzioni tra giudici e pubblici ministeri e viceversa nella carriera di un magistrato. Oggi sono possibili quattro passaggi, che potrebbero diventare due con la riforma in discussione in Parlamento.
Elezioni dei componenti del Csm - Il quesito propone di cancellare la norma che stabilisce che ogni candidatura va sostenuta dalle firme di almeno 25 presentatori. L'obiettivo è arrivare a candidature individuali libere.
Consigli giudiziari – Con l’abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte, si propone la partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Lo scopo del quesito è consentire il voto degli avvocati che siedono nei Consigli giudiziari anche sulle valutazioni di professionalità dei magistrati.
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