Il Consiglio comunale di Modena ha dato il via libera alla delibera che modifica le regole sui riscatti Peep recependo le novità introdotte dalla legge ma, contestualmente, si è espresso all’unanimità su un ordine del giorno che chiede di rivedere il provvedimento nazionale in quanto danneggia il territorio riducendo le risorse a disposizione dei Comuni e creando situazioni non eque.
Nella seduta di giovedì 7 aprile, infatti, la delibera illustrata dall’assessora al Patrimonio Anna Maria Lucà Morandi che modifica il Regolamento sui Peep adeguandosi alla nuova normativa è stata approvata con il voto a favore dei capigruppo di Pd, Verdi-Europa Verde, FI, Sinistra per Modena, M5s, sindaco, presidente del Consiglio e di alcuni consiglieri, mentre si sono astenuti tutti gli altri. L’Aula, infatti, si è espressa in maniera univoca e critica sulle novità relative ai riscatti Peep introdotte dalla legge 108/2021 e ha garantito l’approvazione della delibera di adeguamento “come atto dovuto” con il minimo dei voti necessari. Le modifiche, in particolare, prevedono la possibilità per i singoli proprietari di alloggi Peep di affrancarsi dai vincoli di prezzo e canone massimi per vendere o affittare il proprio alloggio pur senza acquisire il diritto di proprietà del terreno, anche attivando il procedimento a posteriori rispetto alla vendita a prezzo libero entro un anno dalla data dell’atto di compravendita senza incorrere in sanzioni.
Le modifiche, che potrebbero interessare oltre 5 mila nuclei proprietari di alloggi Peep in regime di diritto di superficie non ancora riscattati, cambiano la base di calcolo per la determinazione dei corrispettivi e introducono tetti massimi, che nel caso di cessione del diritto di proprietà arrivano a 5 mila euro se la superficie dell’alloggio, comprese pertinenze, è inferiore a 125 metri quadrati e a 10 mila euro per unità di metratura superiore. Per il calcolo dei corrispettivi di affrancazione dei vincoli vengono applicate formule con scontistiche che tengono conto della durata prevista della convenzione e del numero di anni trascorsi dalla data della stipula della convenzione. Tali modifiche potranno portare per l’Amministrazione una riduzione di entrate da riscatti che potrà variare dal 50 al 90 per cento a seconda dei casi, risorse che normalmente vengono reinvestite dall’Ente in ulteriori azioni a sostegno delle politiche abitative.
La mozione della maggioranza (illustrata da Antonio Carpentieri del Pd) approvata all’unanimità chiede a sindaco e Giunta “di farsi parte attiva nelle sedi politiche opportune, con i Parlamentari e il Governo, per modificare quanto prima l’articolo 22 bis della legge approvata, con particolare riferimento all'equilibrio dei valori di riscatto che rischiano di depauperare il patrimonio pubblico abitativo e non consentono di alimentare economicamente la misura stessa del Peep”. Il documento, nel caso in cui tale tentativo non portasse risultati, chiede di “individuare con massima urgenza politiche alternative al Peep ma con la medesima funzione, al fine di continuare a garantire anche in futuro politiche per l’accesso alla proprietà alla casa ma, in primo luogo, alla locazione a canoni calmierati e Erp”. L’ordine del giorno chiede infine, “a fronte di questo cambio normativo che danneggia il sistema dal basso degli Enti locali di fare politiche abitative attive, di attivarsi presso il Governo per aumentare i programmi/contributi/bandi nazionali per sviluppare Ers ed Erp sui territori”.
La delibera va ancora a introdurre la possibilità di dilazionare il pagamento dei corrispettivi di importo superiore a 5 mila euro in un massimo di quattro rate con garanzia fideiussoria, disciplina il regime transitorio relativo ai procedimenti non conclusi alla data in vigore della normativa e demanda alla Giunta la definizione dei procedimenti, le modifiche allo schema tipo di convenzione e le modalità di pagamento dilazionato dei corrispettivi.
Le nuove regole per la trasformazione del diritto di superficie di un alloggio Peep in diritto di proprietà saranno applicate alle unità e pertinenze di proprietà di persone fisiche o giuridiche, mentre non verranno applicate alle unità residenziali e pertinenze di proprietà di Acer, di Enti pubblici o enti a questi assimilabili, oltre che di soggetti attuatori di interventi edilizi destinati a terzi. In caso di aree extra Peep, di superfici non residenziali come negozi o magazzini, anche se realizzati su aree Peep, e di autorimesse non pertinenziali continueranno invece a essere applicate le regole previste nel regolamento già dal 2013. L’affrancazione dai vincoli di prezzo e canone massimi svincolata dall’acquisizione del diritto di proprietà del terreno sarà ammessa per tutti gli alloggi convenzionati di proprietà di persone fisiche dopo almeno 5 anni dalla data del primo trasferimento dell’alloggio, indipendentemente dalla localizzazione (in aree Peep, extra Peep e altro) e del tipo di convenzione. Per enti, società o altre organizzazioni (persone giuridiche), invece, si applica la disciplina prevista dal regolamento del 2013.
Con la delibera sono infine stati aggiornati i costi amministrativi per ciascuna procedura di modifica della convenzione, individuati in 850 euro (più 100 euro in caso di richiesta di dilazione del corrispettivo).
Quello dei Peep è un Piano adottato dall’Amministrazione comunale, già a partire dagli anni ’70, con l’obiettivo di attuare politiche abitative di accesso alla casa a prezzi convenzionati attraverso la concessione tramite convenzione delle aree in diritto di superficie per 99 anni rinnovabili. Per la durata della convenzione, in caso di vendita, i proprietari sono tenuti a richiedere al Comune la determinazione del prezzo massimo di cessione dell’immobile o il canone annuo massimo in caso di locazione, ma hanno anche la possibilità di richiedere la trasformazione del diritto di superficie concesso o l’eliminazione dei vincoli convenzionali (riscatto) previo pagamento di un corrispettivo.
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