05/04/2022

MUSSOLINI / 2 – VENNE APPROVATA PER ACCLAMAZIONE

Il verbale del 1924 della seduta del Consiglio che conferì la cittadinanza onoraria a Mussolini: l’interventismo, la Marcia su Roma e la retorica fascista

Nella serata del 21 maggio 1924 furono 50, compreso il sindaco Fausto Bianchi, i consiglieri comunali che parteciparono entusiasti alla seduta ordinaria di Primavera che conferì per acclamazione la cittadinanza onoraria a “S.E. Benito Mussolini capo del Governo e duce del Fascismo”. C’era qualche assente, ma i presenti applaudirono unanimi, come riporta il verbale stilato dal segretario generale Umberto Rota, il discorso del sindaco Bianchi che in vista della manifestazione celebrativa dell’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale, in programma il 24 maggio a Roma, proponeva la cittadinanza modenese a Mussolini ripercorrendone le gesta, con un testo intriso di retorica dell’epoca: dagli articoli interventisti sul “Popolo d’Italia” alla Marcia su Roma e poi alla conquista del Governo, descrivendolo come il Capo che “sopra agli altri come aquila vola” e che “regge con grande senno e con ascendente e consenso generale il timone dello Stato”.

L’attestato era già stato concesso “da altre cento città e migliaia di Comuni”, come osservava il consigliere comunale e parlamentare fascista Marco Arturo Vicini il quale, riferendosi a Mussolini, disse che già poteva con orgoglio dirsi “civis romanus sum” e ora “con fierezza nomarsi “civis italicus sum” cittadino il cui nome è nello spirito e nel cuore riconoscente di tutta Italia”.

Il Consiglio approvò per acclamazione e decise il testo del telegramma da inviare al Duce: “Il Consiglio comunale di Modena, interprete del voto già nel cuore del popolo, conferendo V. E. cittadinanza onoraria saluta in Voi il Capo della giovinezza espressa dalla guerra e dalla vittoria, l’animatore della Nazione trionfante, il grande Primo Ministro del magnanimo Re, il duce magnifico dell’Italia risorta”.

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