Aumentare la frequenza dei controlli nell’area del sito Unesco con l’obiettivo di prevenire comportamenti scorretti a danno dei monumenti, e porre la massima attenzione nell’autorizzare il transito di mezzi, l’occupazione degli spazi da parte di bar, ristoranti e fiere, le manifestazioni musicali e di spettacolo in modo da garantire il rispetto dell’area dal punto di vista culturale, civile e spirituale. Sono le due principali richieste contenute nell’ordine del giorno per una maggiore tutela del sito Unesco di Duomo, Ghirlandina e piazza Grande approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 31 marzo. Sottoscritto da Movimento 5 stelle, Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi, Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, Modena sociale, il documento è stato approvato con il voto dei gruppi proponenti e l’astensione di Pd e Modena civica.
L’ordine del giorno, che ricorda in premessa alcuni episodi di danneggiamento in particolare del Duomo, come le scritte sulle superfici di marmo a opera di vandali (nel 2015 e nel 2019) e i distacchi individuati nei leoni stilofori, “usati impropriamente da bambini e adulti come fossero cavallucci di una giostra”, chiede anche di valutare “azioni informative per prevenire tali comportamenti”. Invita, inoltre, a segnalare ai responsabili del progetto Strade sicure che i mezzi militari usati per la sorveglianza “provocano scarichi consistenti di emissioni in atmosfera”, valutando, se possibile, di sostituirli con mezzi ecologici.
Il documento è stato presentato da Enrica Manenti (M5s) che ha evidenziato come la mozione “riguardi azioni già previste dal Regolamento del sito Unesco, che dovrebbero essere attuate automaticamente”, affermando poi che il Duomo, la Ghirlandina e piazza Grande “hanno rappresentato i valori religiosi e civili della loro epoca e poi, nel tempo, anche della nostra: per questo motivo, tutti gli eventi che non sono coerenti con questi valori non c’entrano con il sito Unesco e non dovrebbero essere fatti qui”.
“L’obiettivo di tutti è mantenere integro il sito”, ha detto Katia Parisi (Modena civica) motivando il voto di astensione, ma “l’ordine del giorno non chiarisce cosa intende per rispetto di questo patrimonio dal punto di vista spirituale, civile e culturale nel rilasciare le autorizzazioni, soprattutto per quanto riguarda gli eventi musicali e la somministrazione di cibi. Il punto non è, infatti, quali manifestazioni si possono fare ma se queste rispettano le norme di tutela del bene. E su questo punto non vedo criticità. Il centro deve essere vivibile e vissuto, dai cittadini e dai turisti”.
Anche Antonio Carpentieri (Pd) è intervenuto per motivare il voto di astensione affermando che per il sito Unesco “esiste già un Regolamento che definisce cosa si può fare e cosa no, anche in merito agli eventi, definiti ovviamente per categorie. È un regolamento ben fatto e sostanzialmente attuato: ci sono stati singoli episodi che non fanno onore al sito ma non si tratta di usi sistematici da parte dell’amministrazione o della comunità. Cogliamo lo spirito positivo dell’ordine del giorno ma abbiamo un regolamento, atteniamoci a quello”. Anche secondo Federica Di Padova il sito Unesco “è ben protetto e valorizzato. Ovviamente tutto è perfettibile ma non siamo di fronte a una situazione di imbarbarimento”. Per la consigliera, inoltre, l’ordine del giorno, “solleva tutte insieme questioni diverse, ognuna delle quali meriterebbe una discussione, anche per trovare una sintesi tra le giuste istanze di protezione e la necessità di mantenere il sito vissuto e fruito”. I centri storici “sono belli e sicuri se sono vissuti – ha sottolineato ancora Alberto Bignardi – e lo sono anche con un tavolino in più, non solo grazie ai controlli di sicurezza. Bene la tutela del luogo medievale, ma bisogna che la piazza resti attrattiva anche per i giovani”.
Per Lega Modena Barbara Moretti ha affermato che “sarebbe opportuno fare un check periodico sul rispetto del Regolamento del sito Unesco, perché basta fare un giro in piazza per capire che qualcosa non va, con mezzi inquinanti e persone che mangiano dove non si dovrebbe. C’è spazio per migliorare la tutela e la sicurezza del sito, partendo da regole già presenti e a volte dimenticate”.
Per Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) il sito Unesco è “a tutti gli effetti un museo a cielo aperto e, come tutti i musei, deve essere adeguatamente sorvegliato. È il centro della nostra città e l’amministrazione deve dimostrare un’attenzione speciale per la sua salvaguardia. È innegabile, invece, che spesso assistiamo ad azioni dannose e a tolleranze che ci inducono a pensare che ci siano sicuramente margini di miglioramento, e la mozione va appunto nella direzione di una migliore salvaguardia di un patrimonio che appartiene a tutta la comunità modenese”.
Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) la mozione “è in linea con il Regolamento, vuole solo portare l’attenzione su verifiche e controlli, che devono essere fatti proprio alla luce del regolamento”. Per la consigliera, inoltre, “bisogna intendersi su cosa si intende per valenza tradizionale, culturale e sociale degli eventi: non vuol dire che va bene tutto, come sembra pensare la maggioranza, ma che gli eventi devono essere conformi al valore storico, artistico e spirituale dei luoghi del sito. La bellezza del luogo richiede la bellezza degli eventi”.
Anche secondo Giovanni Silingardi (M5s) gli eventi all’interno del sito Unesco “devono essere calibrati su quello che è stato definito il più bel Duomo dell’Emilia e il più bel libro miniato d’Italia. È questa la valenza che va considerata e che supera tutte le altre. L’attenzione con cui si seleziona un numero limitato e preciso di iniziative adeguate al sito è, quindi, fondamentale. E questo – ha concluso – è ciò che chiede la mozione, in coerenza con quanto dice l’Unesco sulla protezione e gestione dei siti”.
Secondo Paola Aime (Europa verde-Verdi), l’ordine del giorno “non pone nuovi vincoli, ma riporta a quello che nel tempo e nella consuetudine magari è stato dimenticato. La zona è bella quanto fragile e abbiamo bisogno di ripensare a cosa fare in base ai principi del rispetto del luogo, che non va inquinato nemmeno con il rumore. Dobbiamo fare un ragionamento sulla valorizzazione che non deve entrare in contrapposizione con la tutela ma che non significa che si può fare tutto”.
Azioni sul documento