L’applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnnr) genererà “un aumento dell’occupazione giovanile nel nostro Paese, direttamente connessa agli investimenti di Italia Domani, superiore al 3,2 per cento”, per effetto dell’attenzione che il Pnrr riserva “in maniera trasversale ai giovani e al lavoro”. Lo ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli rispondendo, nella seduta di giovedì 31 marzo del Consiglio comunale di Modena, a un’interrogazione di Katia Parisi (Modena civica). Concentrandosi sulle risorse del Pnrr, l’istanza domandava di conoscere l’entità dei fondi destinati all’occupazione giovanile, appunto, e alla sanità.
Nella sua risposta, il sindaco ha innanzi tutto sottolineato che “per creare il lavoro del futuro occorrono formazione continua, elevate competenze scolastiche e universitarie, digitalizzazione e nuovi percorsi di inserimento nel mondo professionale, ma anche investimenti diretti per dare ossigeno a tutta l’economia, oltre che per gestire la transizione ecologica e produttiva”. In questo contesto i finanziamenti, non solo quelli del Pnrr, giocano un ruolo decisivo, pure per dare ulteriore valore ai progetti in corso a Modena come “il nuovo Centro per l’impiego, la filiera ‘Modena Smart’ e lo sviluppo della Città universitaria”.
Il sindaco ha spiegato, quindi, che la stima della Fondazione Visentini sulle risorse per gli under 35 incluse nel Pnrr ammonta a 8 miliardi di euro, una cifra che scaturisce innanzi tutto dai fondi stanziati per la “Missione 4 - Istruzione e ricerca” (30 miliardi) e per la “Missione 5 - Coesione e inclusione” (20 miliardi). Con queste risorse potranno essere avviate le azioni previste per le Politiche giovanili. “Sviluppo di un nuovo sistema educativo - scuola, formazione e lavoro; potenziamento delle infrastrutture digitali scolastiche; aumento degli Its e potenziamento dei laboratori con tecnologie dell’industria 4.0; sviluppo dei network scuola - università - centri di ricerca - aziende; definizione di un nuovo sistema occupazionale e imprenditoriale che metta la persona e le sue competenze al centro; maggiore attenzione verso i Neet (i giovani che non lavorano né studiano o sono occupati in corsi di formazione)” sono solo alcuni tra i principali obiettivi, come illustrato dal sindaco in aula. Ma pure “creazione di una piattaforma per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro; interventi a sostegno dell’imprenditorialità innovativa; rafforzamento del Servizio civile universale come leva di occupabilità; introduzione del Servizio civile digitale a supporto dei territori e della transizione digitale; ricambio generazionale della pubblica amministrazione”. E ancora “un nuovo sistema sociale - inclusivo, anche per prevenire e contrastare il disagio; potenziamento delle infrastrutture sociali; sviluppo dell’housing sociale e di qualità dell’abitare; percorsi di supporto dei giovani disabili e aree svantaggiate”.
Ulteriori risorse europee potranno arrivare sul territorio nell’ambito del progetto regionale Por Fse Plus, che prevede stanziamenti per oltre 500 milioni di euro in Emilia-Romagna per l’occupazione, anche giovanile. Sono in programma, in particolare, “percorsi formativi di istruzione e formazione professionale; misure formative a sostegno dell’inserimento e dell’ingresso qualificato nel mercato del lavoro; azioni di orientamento alle scelte educative, formative e professionali e lavoro nell’ambito delle sinergia tra istituzioni, autonomie educative e imprese”.
Infine, rispondendo al secondo quesito dell’interrogazione, Muzzarelli ha fatto presente che “gli investimenti del Pnrr destinati alla sanità pubblica ammontano a 43,7 milioni di euro”: nel dettaglio, sono stati assegnati all’Azienda Usl 32,9 milioni per la realizzazione di 13 Case della comunità, sette centrali operative territoriali e quattro Ospedali di comunità (tra cui l’Osco di Baggiovara); e all’Azienda ospedaliero – universitaria Policlinico 10,8 milioni per il miglioramento sismico.
In replica, la consigliera Parisi ha sottolineato che le risorse del Pnrr, “una straordinaria opportunità per il territorio”, dovranno essere utilizzate “per potenziare la sanità di prossimità, il cui valore è emerso con forza durante la pandemia, e il mondo del lavoro”, ma anche per intensificare le azioni di legalità “finalizzate a scongiurare le infiltrazioni mafiose, che sono sempre in agguato”.
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