Sono otto i consiglieri dei gruppi di opposizione intervenuti nel dibattito sul Bilancio di previsione 2022-2024.
Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha affermato che, sul Bilancio, sarebbe stato necessario avere “un atteggiamento meno conservativo e più espansivo, in particolare per quanto riguarda gli investimenti che, invece, sono gli stessi dell’anno scorso e quindi operazioni non realizzate. Gli investimenti, secondo noi, dovrebbero garantire i servizi pubblici essenziali, essere un moltiplicatore per l’economia e trasformare la città, rendendola più sostenibile, verde, inclusiva e antifragile. Per questo dovrebbero essere individuati con oculatezza, come abbiamo fatto noi indicando le priorità con gli ordini del giorno”. Per Enrica Manenti, dal bilancio è rimasto fuori il tema della casa “che è un bisogno primario”. La consigliera si è quindi concentrata sugli ordini del giorno proposti, sottolineando che riguardano “la qualità della vita, senza richiedere grandi finanziamenti ma solo uno sforzo riorganizzativo di quello che si sta già facendo”. In particolare, sulla valorizzazione dei punti di lettura nei rioni, ha affermato che “dovrebbero diventare palestre di cittadinanza digitale, con operatori e volontari per istruire cittadini di ogni età”.
Bene i finanziamenti del Pnrr, “che accelerano interventi che la città aspettava da anni”, ha premesso Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia), affermando poi che “la riqualificazione vera, però, passa dai contenuti non solo dai contenitori: se ci sono i soldi ma non le idee, i problemi non si risolvono”. Per la consigliera, molti progetti sono “belle suggestioni” ma “se non si ha una visione chiara fin dall’inizio dei contenuti, gli edifici rischiano di restare scatole vuote”. Rossini si è soffermata anche sul complesso RNord, “che drena da anni risorse pubbliche senza che si vedano risultati”, e sui contributi alle piscine Dogali e Pergolesi, “che creano una sorta di concorrenza sleale verso le piscine private che non possono usufruirne”. Ha ritenuto, quindi, “insufficienti” gli interventi previsti per le famiglie e le politiche giovanili e “allarmante” che nel bilancio “non ci sia neanche un cenno sulla denatalità. Il Comune – ha concluso – ha ampie disponibilità per poter fare di più a favore dei cittadini”. Antonio Baldini si è concentrato sul proprio ordine del giorno per le misure di sostegno a favore delle piccole e medie imprese, “linfa vitale dell’economia, che vanno aiutate destinando loro una quota degli utili di Hera. Si tratterebbe di aiuti selettivi, in una fase di difficoltà, sulla base di criteri chiari. Le risorse ci sono: si tratta di fare scelte politiche e non lasciare indietro le imprese”.
“Questo bilancio manca di progettualità e di una visione che indichi ai modenesi la città del futuro”, ha affermato il capogruppo di Lega Modena Alberto Bosi, per il quale il bilancio denota “l’incapacità di riformare e razionalizzare la spesa corrente, evitando sprechi”. Bisognerebbe, ha aggiunto, “aumentare l’indebitamento per realizzare progetti fermi da anni, come, per esempio, il campus universitario, e avere il coraggio di ridurre la tassazione locale su imprese e famiglie, peraltro dopo l’aumento di due anni fa, in pieno lockdown, dell’addizionale Irpef”. Anche Barbara Moretti ha giudicato il bilancio “senza coraggio, perché non riduce la tassazione, non investe sulla natalità e sul sostegno alle famiglie, non affronta, se non con annunci, il problema dell’evasione di rette e tariffe. Il bilancio 2022 – ha proseguito – ricalca quello del 2021, con l’unica variabile dei fondi Pnrr, impiegati però in progetti poco innovativi che non sono in grado di generare un valore aggiunto adeguato all’opportunità”. In dichiarazione di voto, Giovanni Bertoldi si è soffermato sul proprio ordine del giorno sulle sanzioni per le violazioni al Codice della strada, ribadendo che “il Comune punta a fare cassa”, e sui servizi, affermando che “se si ridefiniscono le priorità, i fondi per gestirli direttamente si trovano, ottenendo vantaggi in termini di qualità”. Per il consigliere, il bilancio “non è adeguato ai tempi che stiamo difficili che stiamo vivendo. Lo avrei preferito più prudente, in linea con gli attuali cambiamenti economici e sociali”.
Per Forza Italia, Piergiulio Giacobazzi ha affermato che il bilancio proposto “è ordinario, che sembra sganciato dal Covid, non adatto per Modena e a un allentamento delle restrizioni. Non dà tempo a famiglie e imprese di riprendersi dall’emergenza, e l’amministrazione ricorrerà alle variazioni per quello che non è stata in grado di prevedere prima”. Secondo il consigliere, questo è un bilancio “che si basa su piedi di argilla come la scommessa delle sanzioni, puntando sul nuovo autovelox, che rincorre l’emergenza, invece di anticiparla e contrastarla. Anche i fondi del Pnrr non sono abbastanza valorizzati e pagano una scarsa visione di prospettiva: spendere 20 milioni per manutenzioni non è guardare al futuro”.
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