Sono state quattro, rispettivamente di Pd, Europa verde – Verdi, FI e Lega Modena, le interrogazioni relative al progetto di ampliamento dello stabilimento Conad Nordovest nell’area da riqualificare dell’ex Civ e Civ trattate nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 7 febbraio. Una quinta, di Modena sociale, riceverà invece risposta scritta.
Nella prima, illustrata da Marco Forghieri del Pd e firmata anche dal capogruppo Antonio Carpentieri, il consigliere ha domandato di conoscere lo stato di avanzamento del progetto, l’iter procedurale di approvazione dello stesso, gli impatti della nuova struttura sulla viabilità e gli accorgimenti progettuali adottati. Forghieri ha inoltre chiesto informazioni sulla coerenza tipologica dell’intervento rispetto agli attuali strumenti urbanistici, “se sia possibile, una volta raccolte le informazioni necessarie e i pareri espressi da cittadini, associazioni e istituzioni, informare il Consiglio comunale” e “su quali strumenti, mezzi e luoghi di informazione, comunicazione e partecipazione si intendono utilizzare per informare e coinvolgere la cittadinanza in merito a questo tema e progetto”.
Con la seconda interrogazione, la consigliera di Europa verde – Verdi Paola Aime ha domandato all’Amministrazione “se è stata fatta una valutazione sull’attività che sarà realizzata nel nuovo polo logistico”, se il numero di 400 camion giornalieri in transito nel polo sia un dato attendibile e, in tal caso, se sia stato valutato l’impatto che produrrà in termini di traffico e inquinamento sull’intera città. Aime ha inoltre domandato se “è stato valutato, nell’ambito del numero complessivo di mezzi pesanti, quanti di questi saranno a cella frigorifera, con conseguente necessità di tenere accesi i motori e le conseguenze oltre che di inquinamento dell’aria anche di quello acustico, se sono state valutate le conseguenze in termini di paesaggio e di impatto sul suolo e sulle falde che comporteranno i nuovi edifici”. La consigliera ha infine chiesto se è confermato che il personale per accedere dovrà percorrere le “strette” vie Europa e Svizzera “all’interno dell’area residenziale”.
Nell’interrogazione di FI, Piergiulio Giacobazzi ha chiesto quanti mezzi pesanti transiteranno in entrata e uscita dal comparto dopo la realizzazione del progetto d’ampliamento rispetto a ora e se lo spostamento del traffico leggero su strade residenziali “sia compatibile con le esigenze di vivibilità del quartiere e con gli obiettivi di sicurezza e di mobilità sostenibile contenute anche nel Pums”. Il consigliere ha inoltre chiesto informazioni sul percorso di partecipazione attivato e sull’installazione una centralina per la rilevazione dell’inquinamento atmosferico. Giacobazzi ha infine domandato se “sia garantita l’assenza di incrementi edificatori e la mancata incidenza del traffico pesante su quello ordinario e residenziale”, se da parte del Comune ci siano state richieste specifiche nei confronti del soggetto attuatore rispetto all’impatto ambientale delle nuove strutture e del flusso di traffico ad esse diretto. Sugli stessi quesiti si è concentrata anche l’interrogazione della consigliera Beatrice De Maio di Modena sociale cui verrà data risposta scritta.
Nell’interrogazione di Lega Modena, anche Barbara Moretti ha chiesto “quali garanzie in termini ambientali e di sicurezza l’Amministrazione è in grado di fornire in relazione all’impatto del nuovo insediamento e dell’assetto viario ad esso collegato”, quanto il nuovo insediamento inciderà in termini di emissioni inquinanti e se non sia opportuna l’installazione fissa di una centralina per la rilevazione dell’inquinamento. La consigliera ha quindi chiesto “come tale progetto sia compatibile con le linee stabilite dal Pums”, “se siano state valutate possibili soluzioni alternative rispetto a quelle di progetto” e se e come il Comune “intenda coinvolgere i cittadini nel percorso di definizione del progetto”.
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