“DeVoti Etruschi” è il titolo della mostra che segna la riapertura del Museo Civico di Modena e che sarà inaugurata sabato 18 dicembre nella sala dell’Archeologia.
La mostra, che si inserisce nel progetto di riscoperta di alcune raccolte archeologiche conservate nei depositi del Museo, espone 118 terrecotte votive provenienti dalla città etrusca di Veio, “ex voto” che rappresentano principalmente figure di devoti, statue, busti e volti di adulti e bambini ma anche parti anatomiche, membra e organi, utilizzati nell’antichità, come oggi, per ottenere una grazia o ringraziare per averla ricevuta, oltre ad alcune raffigurazioni di animali con le quali si chiedeva la prosperità del bestiame domestico.
L’esposizione si conclude con la messa in scena dei volti degli offerenti, i devoti Etruschi, rappresentati da oltre cinquanta teste che circondano una grande statua, e osservano il visitatore da un pannello incorniciato nel calco del portale dell’abbazia di Nonantola, quasi a evocare un luogo denso di spiritualità e nello stesso tempo la funzione di accoglienza di ex-voto che le chiese tuttora esercitano. Il video mapping che accompagna l’installazione fa rivivere le teste in terracotta illuminandole con i colori originali individuati grazie alle analisi e conferisce all’insieme dei volti l’aspetto che dovevano avere all’epoca della deposizione. La suggestione è rafforzata da un’installazione sonora che richiama con lievi sussurri le dediche rivolte alle divinità in lingua etrusca e latina.
In mostra anche un video (realizzato tra il Parco archeologico di Veio e il Museo Etru di Villa Giulia) che dà conto del contesto da cui provengono i reperti. La mostra nasce dalla possibilità di ristudiare l’intera collezione modenese grazie alla collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma nell’ambito di un più ampio progetto di ricerca e valorizzazione che, coniugando discipline scientifiche e umanistiche, consente di riscoprire le raccolte ottocentesche del Museo sia sotto il profilo archeologico e storico-collezionistico, sia sotto il profilo della diagnostica eseguita con le più moderne tecnologie.
La mostra “DeVoti Etruschi” fa seguito ai progetti di valorizzazione dedicati alla collezione sull’antico Egitto e alla raccolta di manufatti in selce del Paleolitico francese.
La raccolta delle terrecotte votive etrusche è entrata a far parte del patrimonio del Museo Civico nel 1894, grazie all’interessamento dell’astronomo modenese Pietro Tacchini che propose a Luigi Pigorini, la figura più autorevole della paletnologia italiana di fine secolo, di scambiare le testimonianze raccolte in un suo viaggio intorno al mondo, alle quali Pigorini era molto interessato per il museo romano, con una significativa selezione di ex voto di Veio che sarebbero andati ad arricchire il Museo Civico di Modena.
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