Domenica 18 dicembre, alle 16.30, al Museo Civico di Modena, inaugura “DeVoti Etruschi”, la mostra allestita nella sala dell’Archeologia in collaborazione con Sapienza Università di Roma che espone oltre cento terrecotte votive provenienti dalla città etrusca di Veio. L’ex-voto è un dono dal forte valore simbolico, che accompagna da millenni il rapporto con le entità alle quali viene attribuita la capacità di mutare la sorte. È una pratica antropologicamente sospesa fra religione e superstizione e intercetta archeologia, etnologia, arte popolare e contemporanea.
Le terrecotte votive in mostra rappresentano principalmente figure di devoti, statue, busti e volti di adulti e bambini ma anche parti anatomiche, membra e organi oltre a raffigurazioni di animali con le quali si chiedeva la prosperità del bestiame domestico. Le terrecotte provengono da un’immensa stipe votiva conosciuta anche come “Stipe Lanciani”, messa in luce nel 1889 e tuttora oggetto di studio (del dipartimento di Etruscologia e antichità italiche di Sapienza), un deposito riferibile a una possibile area sacra posta sulla collina di Comunità, nel punto più alto del pianoro di Veio, un luogo di culto importante e frequentato con assiduità per molto tempo, tra l’inizio del quinto e la metà del secondo secolo avanti Cristo, anche dopo la conquista della città da parte di Roma.
All’inaugurazione partecipano l’assessore alla Cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi, la direttrice del Museo Civico Francesca Piccinini, Laura Michetti, di Sapienza Università di Roma, e Cristiana Zanasi del Museo Civico, curatrici della mostra.
La mostra è introdotta da un video realizzato tra il Parco archeologico di Veio e il Museo Etru di Villa Giulia, che dà conto del contesto da cui provengono i reperti, ed è accompagnata da una video installazione (realizzata da Delumen) che fa rivivere i volti degli offerenti, i devoti Etruschi, rappresentati da oltre cinquanta teste e una grande statua che osservano il visitatore da un pannello incorniciato nel calco del portale dell’abbazia di Nonantola (esposto nella sala), quasi a evocare un luogo denso di spiritualità e nello stesso tempo la funzione di accoglienza di ex voto che le chiese tuttora esercitano. La proiezione restituisce alle teste votive le loro colorazioni originali, a partire dagli esemplari su cui si conservano tracce di policromia e conferisce all’insieme dei volti l’aspetto che dovevano avere all’epoca della deposizione. La suggestione è rafforzata da un’installazione sonora che richiama con lievi sussurri le dediche rivolte alle divinità in lingua etrusca e latina.
La mostra sarà visitabile fino a dicembre 2023, a ingresso gratuito, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Sabato 7 e domenica 22 gennaio sono in programma due visite guidate, alle 16, su prenotazione (tel. 059 203 3100/3125; museocivico@comune.modena.it; www.museocivicomodena.it).
L’esposizione è accompagnata da una proposta per le scuole e da un calendario di iniziative rivolte a diverse tipologie di pubblico, dagli incontri con esperti ai laboratori per bambini e famiglie. Si parte con un ospite d’eccezione, Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena, che il 28 febbraio presenterà il contesto votivo di San Casciano dei Bagni, recentemente salito alla ribalta delle cronache con lo straordinario ritrovamento di statue di devoti ed ex-voto in bronzo.
La mostra è accompagnata da un catalogo scientifico a cura di Cristiana Zanasi, Laura Maria Michetti e Carla Tulini, edizioni Insegna del Giglio, in vendita all’Infopoint di Palazzo dei Musei
Azioni sul documento