Nell’area del Parco della città, al Novi Sad, lo scorso giugno sono stati installati 19 nuovi pannelli informativi che illustrano il percorso archeologico che attraversa il parco. La sostituzione dei vecchi pannelli danneggiati è avvenuta nell’ambito delle azioni integrate per la valorizzazione e il miglioramento delle condizioni di sicurezza del Parco e dell’area archeologica attuate dall’amministrazione comunale.
Lo ha spiegato l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi che, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 3 novembre, ha risposto all’interrogazione di Federica Di Padova (Pd) che chiedeva aggiornamenti sulla sostituzione dei vecchi pannelli, danneggiati da scritte, e sulle misure di sicurezza attive nel Parco.
Come ha precisato l’assessore, dal 2020 è attivo il progetto “Vivere insieme lo spazio pubblico: azioni integrate per la sicurezza urbana” che coinvolge l’Ufficio Legalità e sicurezze del Comune di Modena e il Museo Civico nel lavoro di valorizzazione dello spazio dell’ex parco Novi Sad, ora Parco della città e dell’area archeologica del NoviArk, ora, nella revisione grafica e dei contenuti attuata con la nuova cartellonistica, Parco archeologico di Mutina.
L’intervento di manutenzione e ripristino, nell’ambito del quale sono stati installati i nuovi pannelli informativi, ha riguardato la sistemazione e la messa in sicurezza dei percorsi interni del parco e la manutenzione ordinaria di tutte le strutture archeologiche esposte. In continuità e coerenza con la nuova immagine identitaria del Parco della città, avviata nel 2021 con i pannelli collocati lungo l’anello esterno del parco, con il logo dell’ellisse che identifica la topografia del parco e le informazioni che ne ripercorrono storia e caratteristiche, sono stati installati i nuovi pannelli informativi sull’area archeologica. Progettati in modo che il percorso di visita alle strutture archeologiche sia possibile sia per chi entra dal lato sud (Foro Boario, via Berengario) sia per chi entra dal lato nord (viale Monte Kosica, parcheggio di piazzale Tien An Men), i nuovi pannelli sono dotati anche di un QR Code che rimanda alla versione in inglese e che consente di agganciare ulteriori contenuti di approfondimento.
“La riqualificazione del percorso archeologico come l’installazione dei percorsi attrezzati per lo sport e il calendario di iniziative e animazioni – ha specificato Bortolamasi – è funzionale a sollecitare una maggiore frequentazione del parco, cercando anche di coinvolgere i ragazzi in attività corrette, in modo da migliorare la percezione di questo spazio urbano come luogo di incontro e di scambio per la cittadinanza”. A fianco di queste azioni, ha ricordato ancora l’assessore, dal punto di vista della sicurezza, è stato ulteriormente potenziato il sistema della videosorveglianza, “come efficace strumento di supporto all’attività di controllo del territorio svolta dalle Forze dell’ordine: nei primi nove mesi del 2022 sono stati 538 i servizi eseguiti dalla Polizia Locale all’interno dell’area, ai quali si sommano i 90 servizi svolti insieme alle altre Forze di Polizia nell’ambito del Controllo integrato del territorio”.
Dopo la trasformazione in interpellanza, Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha segnalato che l’attività di manutenzione dei reperti “è stata trascurata e i lavori sono stati effettuati in un regime di economia, con l’impiego di studenti”. Ha chiesto di conoscere, quindi, “se gli interventi dovessero essere effettivamente in carico alla società che gestisce il Parcheggio del centro, ovviamente sotto il controllo della Soprintendenza e svolti da personale adeguato, come mi risulta”.
In replica, la consigliera Di Padova, dichiarandosi “soddisfatta” della risposta dell’assessore, ha sottolineato il valore dell’area del Novi Sad “grazie alla capacità di coniugare esigenze diverse ma ugualmente importanti: la cura del parco archeologico, nel cuore storico della città, e l’attenzione per un’area urbana sicuramente delicata”. La prevenzione dei fenomeni di sicurezza, ha aggiunto, si raggiunge “anche rendendo viva e frequentata la zona”.
Nella sua replica, l’assessore Bortolamasi ha spiegato che obiettivo dell’Amministrazione comunale è “aumentare la fruibilità parco garantendo la tutela e la valorizzazione dei reperti, come è stato fatto finora”. Ha precisato, quindi, che l’intervento degli studenti del Venturi sui manufatti “rientra all’interno dei percorsi che le scuole modenesi svolgono con gli istituti culturali dell’Amministrazione con l’obiettivo, in questo caso, di contribuire alla cura e al ripristino di alcune delle opere, tutelate e vincolate”.
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