Il dibattito in Consiglio che ha preceduto l’approvazione del Documento unico di programmazione del Comune di Modena è stato aperto dall’intervento di Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle). “Gli indirizzi strategici sono gli stessi del passato – ha affermato – mentre servirebbe uno scatto in avanti per non peggiorare ulteriormente la situazione”. Tra i punti su cui il consigliere si è concentrato, anche “il calo della popolazione e quindi l’aumento dell’età media, l’elevato numero di giovani under 34 che vivono ancora in famiglia, il tasso di disoccupazione in crescita e la bassa quota di contratti di lavoro a tempo indeterminato”. Un tema, questo, collegato alla denatalità perché “è necessario assicurare ai giovani la sicurezza lavorativa e abitativa che favorisca le condizioni per fare figli. È necessaria anche un’accelerazione sui temi dell’ambiente e della sostenibilità”.
Barbara Moretti (Lega Modena) si è detta “delusa dalla fotografia di Modena che emerge dal Dup. È un documento che restituisce un’immagine della città come se non ci fossero stati, negli ultimi anni, il Covid e la crisi energetica di cui paghiamo ancora gli effetti; serve, invece, un governo cittadino che indichi una direzione forte e condivisa e che sappia dialogare con i cittadini”. Tra i temi su cui si è soffermata la consigliera, anche “il trasporto pubblico locale poco efficiente, l’aumento dell’insicurezza, il crescente numero di stranieri irregolari che si integrano a fatica” e i temi dell’ambiente “come quello legato al rischio di alluvioni che, nonostante gli interventi sulla rete, rimane attuale”.
Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) dovrebbe essere prioritario, per l’Amministrazione, “frenare la denatalità” e ha portato, come esempio, quello “di Bolzano dove è stata avviata una collaborazione progettuale con le associazioni familiari”. Ha auspicato, quindi, “che le pari opportunità allarghino il proprio spettro di azione”. Sempre sui temi della famiglia, “preoccupa il dato in aumento dei giovani che non lavorano né studiano – ha dichiarato –. Tra loro ci sono anche i ragazzi che hanno abbandonato la scuola in conseguenza della didattica a distanza. Senza avere però il numero preciso sul tasso di abbandoni non si possono sviluppare politiche efficaci”.
Disuguaglianze socio-economiche e sostenibilità ambientale costituiscono i temi prioritari per Camilla Scarpa (Sinistra per Modena). “La fase che stiamo attraversando – ha dichiarato – è di grande difficoltà per molti cittadini e questa congiuntura genera un aumento della povertà e un calo dell’occupazione, sempre più precaria. Peraltro a subire la situazione sono soprattutto donne, giovani e migranti: occorre perciò insistere su strumenti come i fondi per la morosità incolpevole e l’incremento degli alloggi Erp-Ers rigenerando gli edifici”. E sull’ambiente, i dati restituiscono “un quadro di crisi, dunque servono azioni urgenti a favore, per esempio, della mobilità sostenibile e della pedonalizzazione”.
Per il Pd, Vittorio Reggiani ha sottolineato le scelte del Dup volte a dare una risposta alle persone in difficoltà, come quelle che pongono “il Centro per le famiglie al centro delle misure di sostegno della fragilità educativa nell’ambito di un coinvolgimento dei vari soggetti attivi sul territorio”. Il principio di corresponsabilità, quindi, si sviluppa “attraverso la co-progettazione e la co-programmazione pubblico-private da attuare in modo sinergico per raggiungere gli obiettivi con rapidità, tenacia e coraggio”. Dalla lettura del Dup emerge una città “che si prepara alla versione migliore di sé stessa e che decide di affrontare il futuro in maniera ambiziosa”, ha rilevato Alberto Bignardi. Tra gli aspetti più positivi del documento, “l’attenzione per le pari opportunità anche per contrastare la violenza di genere e le emarginazioni e la scelta di favorire processi di rigenerazione e riqualificazione per una Modena sempre più sostenibile. Ma anche le azioni sul welfare, dalle politiche abitative da incentivare all’accesso alla cultura e alle opportunità per i giovani”. I cittadini modenesi “pretendono giustamente il meglio – ha affermato Stefano Manicardi – ed è positivo, dunque, il sostegno allo sport e al tempo libero, da sempre elementi valoriali della comunità, grazie anche agli interventi sugli impianti finanziati dal Pnrr”. Allo stesso modo, per il consigliere le azioni di rigenerazione “su stabili abbandonati, su cui operare interagendo coi privati, potranno permettere di restituire alla comunità spazi da vivere in maniera sana e attiva”. Federica Di Padova ha messo l’accento “sul valore del progetto educativo Modena 0-6, che sviluppa servizi sulla rete cittadina con l’intento di creare una ‘comunità educante’”. Oltre alle scelte per la natalità, infatti, non devono mancare quelle “finalizzate a garantire il benessere e la crescita dei bambini di oggi, cittadini di domani, secondo i modelli modenesi emulati in tutta Italia”. E tra le opportunità di cui la comunità può beneficiare ci sono quelle legate “all’arte e alla conoscenza, da perseguire attraverso il sostegno al patrimonio culturale diffuso sul territorio”. Anche Federica Venturelli ha parlato di Modena 0-6 “ed è giusto rafforzarlo perché si sottolinea che il ‘sapere’ costituisce il primo passo per ridurre le disuguaglianze e per favorire l’ascensione sociale, nell’ambito di una comunità educante che non vuole lasciare indietro nessuno”. Per la consigliera è positiva, dunque, “l’implementazione di servizi e politiche pubbliche secondo un modello di sviluppo fondato sulla crescita delle persone oltre che sulla cura, da garantire con una sanità pubblica sempre più diffusa e integrata”. Il Dup, ha osservato Ilaria Franchini, è un documento di assunzione di responsabilità che consente “di costruire la città intorno alle persone, ponendosi obiettivi ambiziosi sui fronti della crescita economica e della sostenibilità ambientale”. Le opportunità sociali e formative per i giovani e la vivacità imprenditoriale “sono tratti distintivi di un territorio che ha anche saputo intercettare nuovi modelli di turismo attraverso cui far conoscere eccellenze, marchi e festival fuori dai nostri confini”. Inoltre il Dup, ha aggiunto Diego Lenzini, “descrive una città non solo in movimento ma che ha una visione ben chiara del futuro. Lo dimostra il fatto che i fondi del Pnrr non ci colgono impreparati e saranno impiegati per finanziare progetti e azioni già predisposte dall’Amministrazione comunale per lo sviluppo del territorio. Obiettivo è rendere Modena sempre più attrattiva e capace di erogare servizi consolidati, come quelli legati al welfare e all’istruzione”.
In sede di dichiarazione di voto, il capogruppo Pd Antonio Carpentieri ha spiegato che il Dup illustra le strategie per sviluppare ulteriormente “una città di valore, in cui far crescere la propria famiglia e che riesce a offrire lavoro, di quantità e di qualità, dando spazio a chi vuole realizzare le proprie aspirazioni”. Una città, ha concluso, “che è capace di garantire servizi universalistici di alta qualità, come quelli connessi alla salute, e che punta sulla mobilità sostenibile come dimostrano i 122 km di piste ciclabili”.
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