Verificare con urgenza la possibilità di “un intervento delle istituzioni o della Sanità pubblica per garantire la continuità della ricerca presso il Centro di Medicina rigenerativa Stefano Ferrari”. È la richiesta che il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha inviato al ministro della Salute Orazio Schillaci e al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini in seguito all’avvio della procedura di liquidazione di “Holostem terapie avanzate”, lo spin-off dell’Università di Modena e Reggio Emilia nato nel 2008 per trasferire ai pazienti i risultati della ricerca sviluppata dal Centro di Medicina rigenerativa.
Per il sindaco si tratta di una “delle realtà di eccellenza nazionale nel campo della ricerca medico-universitaria”, con 14 anni di attività costellati da successi scientifici e le nuove scoperte “sono state trasformate in terapie avanzate da distribuire ai pazienti”.
Il sindaco Muzzarelli sottolinea nella lettera che “senza un’alternativa o un sostegno pubblico si perderanno le terapie cellulari e geniche sviluppate dal professor Michele De Luca e della professoressa Graziella Pellegrini e dai loro team, anche con fondi pubblici regionali”.
Dopo aver ricordato alcuni dei principali risultati di Holostem, la prima biotech al mondo ad ottenere l’autorizzazione nel 2015 per l’immissione in commercio di un farmaco con le cellule staminali come principio attivo Holoclar, il sindaco evidenzia che la chiusura dello spin-off Holostem, porterebbe alla perdita di quasi 80 posti di lavoro altamente specializzati e “infliggerebbe un duro colpo anche alla ricerca d’eccellenza del Centro di Medicina rigenerativa, il quale perderebbe l’unicità che l’ha reso famoso nel mondo intero, ovvero la capacità di trasformare la ricerca universitaria in vere terapie in grado di cambiare la vita a tantissimi pazienti”, terapie che difficilmente si possono trovare in Europa e a livello internazionale.
L'Agenzia europea del farmaco, infatti, in occasione del suo ventennale, ha citato il risultato ottenuto nel 2015 come una delle principali “milestone”, una pietra miliare, nella sua storia: centinaia di pazienti in diversi Stati europei – ricorda Muzzarelli – hanno potuto riacquistare la vista e vedere cambiata la qualità della propria vita.
Altri risultati che cita il sindaco nella lettera al ministro Schillaci sono quelli relativi alla terapia cellulare per la ricostruzione dell’uretra in pazienti, anche pediatrici, con ipospadia, e la terapia genica salvavita per i cosiddetti Bambini farfalla, che ha permesso di curare nel 2017 il piccolo profugo siriano Hassan, la cui storia ha fatto il giro del mondo. Si tratta, precisa Muzzarelli, di una terapia genica altamente innovativa che consente di trattare diverse forme di Epidermolisi Bollosa, con una sperimentazione clinica in corso all’Ospedale Policlinico.
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