Giovedì 17 novembre torna l’appuntamento con il nuovo ciclo della rassegna “l'antibarbarie” che è promosso dal Movimento Nonviolento e da diverse associazioni cittadine che da tempo operano ‘in rete’ e si svolge con il sostegno del Comune di Modena. Questa nuova edizione vede inoltre la collaborazione dell'Arcidiocesi di Modena e Nonantola e dell'Università di Modena e Reggio Emilia, che aderisce al progetto RuniPace-Rete Università Italiane per la Pace.
Il 17 novembre alle 17 si svolge appunto presso il Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore in via San Geminiano 3, a Modena, il seminario La nonviolenza: non sogni ma azioni. A partire da Aldo Capitini, fondatore tra l’altro, nel 1961, della Marcia Perugia-Assisi, ragionando sul libro “L’atto atomico della nonviolenza - relazioni, stili di vita, educazione: Aldo Capitini e la tradizione Nonviolenta” (edizioni La Meridiana, 2022). L’autrice Gabriella Falcicchio dialoga con Thomas Casadei di Unimore, referente Rete delle Università italiane per la Pace.
Sollecitare tutti coloro che hanno pubbliche responsabilità a rafforzare l’impegno per perseguire l'obiettivo di mettere la guerra fuori dalla storia, perché la guerra è sempre una barbarie e un crimine contro l'umanità è l’intento del della rassegna.
“Non esistono guerre giuste - affermano i promotori dell’iniziativa - in guerra non ci sono mai vincitori, ma solo perdenti da ogni parte: morti, feriti, violazioni sistematiche dei diritti umani, distruzioni, fino al rischio estremo dell'olocausto nucleare. Ne abbiamo drammatica prova ogni giorno con le notizie dal fronte russo-ucraino. Occorre dunque interrogarsi sui modi più efficaci e concreti per attuare una ‘rivoluzione culturale’ coerente con la nostra Costituzione, che ripudi la guerra come mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali e che ‘disarmi’ le menti dei governanti, rendendoli consapevoli dei tanti strumenti pacifici a disposizione per dirimere i conflitti. La strada maestra esiste, l'hanno storicamente indicata uomini universalmente riconosciuti come ‘maestri’ dell'umanità quali Gandhi, M.L. King, Nelson Mandela, Aldo Capitini. La indicano da tempo i movimenti per la pace e quelli delle donne; la indica Papa Francesco: la nonviolenza è la scelta per prevenire o trasformare i conflitti senza creare sofferenze per i popoli. Si tratta di studiare, imparare a farlo, insegnarlo, sperimentarlo a partire dalla quotidianità delle nostre comunità. Se la ricerca sui metodi nonviolenti fosse assunta come riferimento, con mente aperta e responsabile da parte di chi governa, un po' alla volta troveremmo un'alternativa agli eserciti e alle armi. Impareremmo a vivere in pace. E l'antibarbarie prevarrebbe finalmente sulla barbarie.”
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