13/10/2022

SICUREZZA / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri dopo che l’interrogazione presentata dal consigliere Antonio Baldini è stata trasformata in interpellanza

L’interrogazione sulla sicurezza presentata dal consigliere Antonio Baldini (oggi Gruppo indipendente per Modena) è stata trasformata in interpellanza su richiesta di Stefano Manicardi. Il consigliere del gruppo Pd ha esordito affermando che quando si parla di reati, “evidenziare e puntualizzare la provenienza di chi commette queste azioni, come è stato fatto nel testo dell’interrogazione, non cambia la sostanza dei fatti ed era irrilevante rispetto alle stesse domande poste nell’interrogazione”. Manicardi ha proseguito ricordando il lavoro che è stato fatto per migliorare la sicurezza in città (“i cittadini chiedono azioni concrete e l’amministrazione ha dimostrato di non tirarsi indietro”) e augurandosi “che il nuovo ministro dell’Interno porti a conclusione gli impegni presi dal precedente per innalzare il livello della Questura di Modena”.

Il problema della sicurezza esiste, ha detto Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) “e, anche se ogni volta che il centro destra solleva il tema ci sentiamo dire di tutto, sembra che se ne sia accorto anche il sindaco”. Ed esiste anche, ha proseguito la consigliera, “il problema della provenienza di chi commette i reati: non è una questione razziale ma di mancata integrazione. Non va bene che i minori arrivino qui sui barconi per spacciare o che ci siano bande giovanili composte da immigrati di seconda generazione: abbiamo una responsabilità nei confronti di questi ragazzi, bisogna fare una buona integrazione e non quella della sinistra che dà i problemi risolti dalla Polizia di Stato”.

Per Stefano Prampolini (Lega Modena) il problema non si risolverà finché chi delinque e viene preso “poi torna fuori. La punizione va data rapidamente, invece da noi la gente rimane impunita e continua a delinquere e finché continuiamo a liberarli i poliziotti in più non serviranno a nulla. Mi dà molto più fastidio – ha aggiunto – che siano i cittadini che arrivano dall’estero a delinquere. Abbiamo centinaia di persone straniere a Modena che non si sa di cosa vivano e con il buonismo della sinistra non si risolve niente”. Secondo Giovanni Bertoldi “la criminalità in mano agli stranieri è un problema antico che la sinistra ha minimizzato per lungo tempo. Ora si stanno cercando soluzioni, ma è tardi e sradicarla è più difficile”. Per il consigliere “cambia se la maggior parte dei reati è commessa da stranieri: siamo disposti ad accogliere chi viene da situazioni problematiche e vuole lavorare, ma non siamo disposti a diventare vittime della loro violenza. Dobbiamo decidere se vogliamo stare dalla parte delle regole e della legalità o se vogliamo giustificare quello che succede”.

Sui minori stranieri non accompagnati, Vittorio Reggiani (Pd) ha detto che “è vero che arrivano in modo organizzato, ma non per delinquere. Vengono qui perché sanno che qui c’è un sistema strutturato che gli permette di costruirsi una vita. È discriminatorio dire che vengono per delinquere, anche se un problema di delinquenza esiste perché, come ha fatto notare il sindaco al ministero, i numeri sono troppo alti rispetto alle risorse. La delinquenza nasce anche dal trattamento che si riceve, e sono le leggi dei ministri di destra che lasciano questi ragazzi in mezzo al guado rendendo vano quello che hanno costruito fino a quel momento e per il quale abbiamo speso risorse ed energie”. Antonio Carpentieri ha ricordato che i reati non si possono ridurre a quelli commessi dagli stranieri, “sono molto alti, per esempio, i numeri dei maltrattamenti sulle donne e dei reati finanziari collegati alla mafia”. Sull’immigrazione, ha aggiunto il consigliere, c’è un problema di norme “che non funzionano e che, a partire dalla Bossi-Fini, sono state volute da ministri del centro destra”. Carpentieri, infine, ha invitato tutto il Consiglio comunale “a fare squadra perché il nuovo governo firmi gli atti che mancano per rendere operativi gli impegni presi dalla ministra Lamorgese”.

Paola Aime (Europa verde-Verdi) ha affermato che “la microcriminalità è molto disturbante e pericolosa. Ma per me la nazionalità di chi commette il reato è irrilevante. Quello che mi importa, come cittadina, è di sentirmi sicura nella mia città e che la questura sia elevata di livello. Per agire dobbiamo sgombrare il campo dal problema della nazionalità”.

Per Federico Trianni (Sinistra per Modena) “restringere le regole dell’accoglienza, come ha fatto Salvini da ministro, non ha aumentato la sicurezza degli italiani e ha messo in strada un gran numero di stranieri. Parte della soluzione del problema, invece, è accogliere queste persone e dare loro strumenti per crearsi una vita. Quindi è ipocrita lamentarsi quando si è stati concausa degli eventi”.

In replica, il consigliere Baldini si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta, ricordando che l’interrogazione era stata presentata in luglio ed era nata proprio in seguito ai due fatti criminosi riportati nella premessa, “eclatanti perché riguardavano condotte criminali specifiche subite da cittadini vicino alle proprie abitazioni”. Commentando la risposta, il consigliere ha aggiunto che “è vero che la competenza sulla prevenzione e repressione dei reati è di competenza dello Stato, ma è altrettanto vero che il Comune può integrare l’attività di prevenzione con la Polizia locale”.

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