“Modena, sia come istituzione democratica sia come società civile, attraverso manifestazioni e sit-in, non ha mai smesso di chiedere la pace, già dalla sera successiva all’invasione dell’Ucraina. la città ha messo in moto anche una grande macchina della solidarietà che fin da subito ha dato una mano a Protezione civile e Istituzioni”, ha sottolineato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli nella comunicazione sull’Emergenza Ucraina durante il Consiglio comunale di giovedì 13 ottobre.
A distanza di più di sei mesi, ha continuato il sindaco citando il report dell’Unchr, “si registrano in Ucraina oltre 5 mila persone uccise e altre 7 mila ferite, sebbene sia probabile che i numeri reali siano sensibilmente più alti... L’economia ucraina è devastata dal conflitto”. L’Unione Europea ha prorogato a marzo 2024 la direttiva sullo stato di protezione temporanea ucraina a cui faranno seguito i provvedimenti nazionali sia in materia di permessi che sull’accoglienza.
Sul versante nazionale, la nuova ordinanza della Protezione Civile del 3 ottobre prevede risorse per un totale di 40milioni di euro per i Comuni impegnati nell’accoglienza: “una notizia positiva – ha commentato Muzzarelli - attesa, anche se certamente non sufficiente: si tratta di un contributo forfettario una tantum in misura proporzionale al numero dei soggetti ospitati rispetto alla popolazione residente e i nostri uffici sono già al lavoro per presentare la richiesta di rimborsi”.
In particolare, per quanto riguarda l’accoglienza, secondo i dati dell’Ausl sono 3.236 le persone registrate in provincia di Modena (20.607 su territorio regionale). Sono 890, di cui 489 minori, le persone che si sono rivolte al Centro Stranieri del Comune di Modena, a cui si aggiungono diversi contatti telefonici per informazioni al numero “emergenza ucraina”: 87 nelle ultime due settimane.
Sono 307 le persone complessivamente segnalate dal Comune alla Prefettura per l’accoglienza nei Cas, delle quali 180 accolte. La disponibilità di posti Cas nel territorio comunale è esaurita, mentre ci sono posti in provincia. Rimane in albergo, a carico del Comune, un nucleo familiare seguito su progetto condiviso fra Centro stranieri e il Servizio sociale a cui si aggiungono altre 10 persone accolte in collaborazione con la Croce Blu. Per i casi di particolare fragilità le attività dell'equipe del Centro Stranieri vengono infatti svolte con il Centro per le famiglie e le assistenti sociali. Mentre, altre 20 persone continuano ad essere inserite presso famiglie italiane, una attività realizzata in collaborazione con Caritas diocesana.
Da agosto, inoltre, Protezione civile nazionale ha anche stipulato la convenzione con Dimora D'Abramo per il progetto di accoglienza diffusa in appartamenti e strutture diversi dai CAS, per un totale di 340 posti nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza. Di questi, 96 posti sono nel modenese, di cui 14 nel territorio del Comune di Modena, tutti assegnati a famiglie segnalate dai Servizi sociali. E sta partendo anche l’accoglienza diffusa in famiglia che ha capofila Cidas e prevede 20 posti di accoglienza in famiglia Modena gestiti dalla cooperativa sociale Gulliver.
Infine, per quanto riguarda l’inserimento scolastico e sociale dei minori, è di pochi giorni fa la notizia del finanziamento per 25mila euro, da parte della Regione, del progetto del Comune “Modena per l’Ucraina” che intende agire a livello scolastico e sportivo. Il progetto nasce per agevolare, infatti, l’inclusione e la socialità dei minori attraverso la frequenza di scuola d’infanzia e primaria (anche con il sostegno alle famiglie nel pagamento del servizio di ristorazione scolastica) e favorendo la partecipazione ad attività sportive, tramite l’erogazione di appositi voucher a sostegno dei costi di frequenza.
In chiusura d’intervento, il sindaco ha espresso preoccupazione rispetto a temi economici legati anche al conflitto in Ucraina. “Le previsioni, a fronte di un buon 2022 per il nostro Paese – ha affermato - indicano un avvio di recessione nel 2023. La crescita del debito e della disoccupazione sono ulteriori fattori di preoccupazione per cittadini, famiglie, imprese, istituzioni”, ha continuato: “Dobbiamo mettere in campo ogni azione, innanzitutto per sostenere il potere di acquisto delle famiglie e di conseguenza anche per l’occupazione che è il presupposto di un Paese che cresce in modo equilibrato e con meno ingiustizie. E stiamo attenti ai conti pubblici che non possono sostenere nuove crisi”.
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