Per rispondere all’emergenza causata dai costi dell’energia e delle materie prime, l’Amministrazione chieda al nuovo Governo di sostenere concretamente famiglie, imprese, associazioni del terzo settore ed enti locali. È il principale invito contenuto nell’ordine del giorno, collegato alla delibera sull’ottava variazione di Bilancio, presentato dai gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi, Modena civica) e approvato dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 6 ottobre col voto a favore anche del Movimento 5 stelle; astenuti Lega Modena, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
La mozione, illustrata dal capogruppo Pd Antonio Carpentieri, invita inoltre l’Amministrazione a domandare alla Regione Emilia-Romagna di intervenire “con provvedimenti a 360 gradi sull’emergenza dei costi energetici e delle materie prime” e ad attuare tutte le azioni possibili per garantire la sostenibilità del bilancio a fronte dell’esplosione dei costi energetici, “preservando l’erogazione dei servizi pubblici e l’apertura al pubblico del patrimonio comunale anche negli ambiti non compresi nelle cosiddette funzioni fondamentali (welfare, cultura, sport, politiche giovanili, associazionismo) ma che significano molto per i cittadini”. Infine, il documento invita il Comune “a stimolare e sostenere investimenti pubblici utili al risparmio e alla transizione energetica”.
Aprendo il dibattito per Lega Modena, Giovanni Bertoldi si è soffermato sulla presa in carico, da parte dell’Amministrazione comunale, della gestione degli impianti termici della piscina Dogali affermando che “o c’è incapacità da parte del gestore, visto che ci sono impianti privati capaci di reggere, o qualcuno sta tentando in tutti i modi di ottenere sempre nuovi fondi. Il Comune si fa carico dei costi ma lascia gli incassi ai gestori per una struttura che ha lavorato tutta estate e che, appena sono calate le temperature, ha chiuso privando i cittadini di un servizio”. Il consigliere ha giudicato “imprudente” la scelta dell’Amministrazione e si è detto “scettico” sul rimborso dei fondi stanziati, aggiungendo che “occorrerebbe ampliare il ragionamento e aiutare anche le altre strutture”. In dichiarazione di voto, il capogruppo di Lega Modena Alberto Bosi ha sostenuto che “si può anche essere favorevoli a sostenere le Dogali, ma bisognerebbe che il Comune, per non discriminare, facesse altrettanto con le altre piscine e le polisportive che hanno comunque altrettanta rilevanza pubblica e sociale. Peraltro le Dogali negli ultimi due anni hanno già ricevuto aiuti importanti e nonostante questo hanno dovuto chiudere”.
Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) si è innanzi tutto concentrata “sulla mancata trasparenza da parte della giunta: abbiamo scoperto dalla stampa che il provvedimento sulle Dogali è collegato ai costi energetici, mentre in commissione era stato annunciato che si trattava di un’operazione riferita agli interventi strutturali legati al Pnrr”. La consigliera ha osservato che il Comune “con questo provvedimento privilegia le Dogali rispetto ad altri impianti. Ed è lecito esprimere dubbi sulla gestione, anche perché non mancano le piscine private i cui titolari, rimboccandosi le maniche, riescono ad andare avanti”. L’Amministrazione, quindi, “fa assistenzialismo da anni e nonostante tutto, nonostante le promesse sull’obiettivo di sostenibilità e già al centro della chiusura in primavera, ora le Dogali sono ferme”.
Per il Pd, Alberto Bignardi ha affermato che riscaldare una piscina olimpionica come, appunto, quella delle Dogali richiede un altissimo consumo calorico. “Il costo principale del gestore è, in pratica, triplicato. Come si può pensare, dati scientifici alla mano, che questo elevatissimo incremento delle bollette non abbia un impatto sulla possibilità di proseguire l’attività?”. Antonio Carpentieri ha ricordato che la piscina Dogali “è un impianto del Comune, assegnato tramite bando a un gestore che svolge un servizio pubblico. È importante che l’Amministrazione favorisca il mantenimento di questo servizio sostenendo la riapertura a favore della cittadinanza. L’alternativa sarebbe forse chiudere e lasciare i modenesi senza la piscina?”. In dichiarazione di voto, Marco Forghieri ha rilevato innanzi tutto che la variazione di Bilancio “attesta la capacità dell’ente locale di recepire, anche in tempi stretti, provvedimenti legati all’erogazione di contributi”. Sul tema dei sostegni, ha aggiunto che “devono essere forniti, senza distinzioni, a chi ha la necessità di essere aiutato, facendo gli interessi di tutti e senza lasciare indietro nessuno. Questo è il compito di chi governa”.
Per Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) la soluzione trovata per la piscina Dogali “costituisce un problema sostanziale perché blocca non solo le somme che il Comune di fatto anticipa, ‘creando’ un fondo per il sostegno all’impianto, ma anche perché queste somme che devono restare appunto nel fondo a copertura del credito non potranno essere utilizzate per altre scelte che si potrebbero fare in futuro”. Il consigliere ha poi dichiarato il voto a favore dell’ordine del giorno anche perché “si inserisce nei temi della transizione ecologica” sostenuti dalla forza politica cui appartiene.
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