27/01/2022

GREEN PASS/2 – IL DIBATTITO SULLE MISURE ADOTTATE PER GLI EVENTI

L’interrogazione di Lega Modena è stata trasformata in interpellanza e, sul tema, sono intervenuti alcuni consiglieri

L’interrogazione di Lega Modena sulle misure per contenere i contagi da Covid 19 in occasioni di eventi e attività è stata trasformata in interpellanza e sono intervenuti alcuni consiglieri.

Aprendo il dibattito, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha rilevato i limiti del green pass: “La certificazione non è servita davvero a frenare i contagi, visti i numeri della diffusione. Dobbiamo superare questo strumento discriminatorio, non ‘abituarvici’”. La consigliera ha rilevato la “contraddizione di ragazzini che vanno a scuola ma non possono poi fare sport perché i genitori hanno scelto legittimamente per loro di non vaccinarli”.

Per il Pd, Mara Bergonzoni, dopo aver precisato che “dalla risposta dell’assessora si evince che le norme contro la diffusione del Covid sono state applicate e che i controlli ci sono stati”, ha affermato che “vaccinarsi è una scelta di libertà. I dati confermano che il calo delle persone ricoverate si è verificato e il merito è dei vaccini”. Vittorio Reggiani ha precisato che la Costituzione prevede, in casi di emergenza sanitaria, “la possibilità di introdurre misure di limitazione come il green pass, come appunto è accaduto”. Sul tema delle limitazioni che riguardano i minori, ha osservato, “la scelta sulle vaccinazioni non ricade sulla legislazione bensì sulle famiglie che fanno questa valutazione per i propri figli”.

Dopo essersi detta d’accordo sui vaccini e sul green pass, Paola Aime (Europa verde – Verdi), pur auspicando “maggiore senso di responsabilità dei cittadini sulle misure di sicurezza”, ha però osservato che “abbiamo l’obbligo di proteggere i minori dalle discriminazioni. Trovo ingiusto, quindi, che per i bambini esistano limitazioni come quelle legate all’assenza del green pass rafforzato, ovvero l’impossibilità di prendere il bus o di fare attività fisica. Serve un cambio di rotta verso questa fascia fragile”.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha rifiutato l’idea che “il green pass sia una misura permanente, come invece prospetta l’Amministrazione comunale. Il virus è cambiato, in questo momento non si riscontra più la funzione sociale della vaccinazione e quindi il certificato verde perde valore”. Abbiamo vissuto un’emergenza, ha proseguito, “ma ora dobbiamo andare avanti per risollevare l’autonomia delle persone, la socialità e l’economia”.

In replica, la consigliera Moretti ha evidenziato che l’interrogazione “non era offensiva nei confronti degli amministratori: semplicemente puntava a rilevare l’azione di controllo in un periodo caratterizzato da numerosi eventi in città”. E sul green pass, anche la consigliera ha contestato l’obbligo del certificato verde rafforzato per i minori che fanno attività sportiva: “Lo sport è universalmente riconosciuto come presidio sanitario preventivo e terapeutico. Servono soluzioni differenti: il Comune si faccia promotore di proposte”.

In chiusura di dibattito, l’assessora Ludovica Carla Ferrari ha sottolineato il valore del green pass: uno strumento adottato oltre che dall’Italia anche da numerosi Paesi europei, regolato da norme che l’Amministrazione “applica con responsabilità”, e per questo motivo, nelle manifestazioni organizzate in città, “non sono mancati i controlli, effettuati ovviamente con buon senso”. Quindi l’assessora ha ricordato i richiami del Comune sul tema “della responsabilità del singolo, la cui libertà si riflette sull’altro e, dunque, sulla comunità: se tutti rispettassero le regole sanitarie, sicuramente il virus sarebbe contrastato con più efficacia e nel tempo ci sarebbe sempre meno bisogno del certificato verde”.

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