A coltivare gli appezzamenti di terreno dell’area ortiva di viale Gramsci è un gruppo di ortolani mediamente abbastanza giovane dal punto di vista anagrafico, ma molto eterogeno: dal più piccolo, Andrea di vent’anni, fino a nonna Luisa che di anni ne ha 82 anni. Ad oggi sono stati assegnati a singoli cittadini 34 dei 45 orti presenti. Gli assegnatari nell’atto della sottoscrizione delle concessioni in uso gratuito, valide per due anni e rinnovabili per altri due, si sono impegnati a rispettare regole e condizioni stabilite nel regolamento.
Tra gli appezzamenti ortivi anche otto cassoni rialzati che consentono la coltivazione da parte di persone disabili su sedia a rotella o in piedi usufruendo di piani di appoggio laterali. Dei rimanenti orti, sei sono stati riservati, inoltre, alle scuole del quartiere per attività educative e didattiche con bambini e ragazzi e due ad Ancescao e Caritas che già durante l’estate ha coinvolto alcune famiglie nella cura dell’orto.
Nei mesi estivi hanno preso il via anche le attività di animazione e si sono svolte diverse giornate di pulizia dell'area con il coinvolgimento dei volontari di varie associazioni, oltre a lezioni di yoga e ginnastica dolce gestiti da Silvia che è assegnataria di un orto oltre che insegnante di yoga. Ortisti, residenti del quartiere, volontari Caritas hanno organizzato alcuni aperitivi nell’area comune e c’è stato modo anche di presentare il progetto “Map the future” per conoscere e prendersi cura dei territori tramite progetti in Italia e di cooperazione internazionale, mentre a fine luglio, con la collaborazione del centro giovanile Happen gestito per il Comune dalla coop Aliante, un gruppo di ragazzi ha partecipato a un campo estivo che li ha visti infine piantumare un melograno nell'area comune. Il martedì pomeriggio dalle 17.30 alle 20.30 c’è inoltre la presenza stabile dell’associazione l’Alveare che dice sì per la distribuzione delle spese acquistate on line. L’associazione riunisce, appunto, un gruppo di produttori del territorio aiutandoli a portare i loro prodotti alimentari ai cittadini che preferiscono una filiera corta e trasparente in grado di garantire una produzione rispettosa della terra che valorizzi le realtà locali.
Azioni sul documento