16/07/2021

RIPARTENZA POST-COVID, I GIOVANI NELLE SCELTE DEL COMUNE

Ok del Consiglio alle nuove linee guida delle Politiche giovanili: al centro dei progetti il lavoro, la partecipazione e il sociale. Bortolamasi: “Diamo gli strumenti per emanciparsi”

Una città sempre più “a misura di giovani”, da costruire col contributo delle nuove generazioni e mettendo al centro, nella fase di ripartenza post-Covid, la partecipazione, il lavoro e il sociale. Sono i punti principali delle linee guide delle nuove Politiche giovanili del Comune di Modena, il cui documento di indirizzi è stato approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 15 luglio. Il provvedimento, illustrato dall’assessore alle Politiche giovanili Andrea Bortolamasi, ha ottenuto il voto a favore dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica ed Europa Verde – Verdi) e del Movimento 5 stelle. Astenuti Lega Modena e Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia ha espresso voto contrario.

La delibera col documento è arrivata in Consiglio comunale alla conclusione di un percorso avviato un anno fa, insieme al sindaco Gian Carlo Muzzarelli, che ha coinvolto realtà del volontariato e dell’associazionismo, centri di aggregazione giovanile, Forum del terzo settore, Unimore, Camera di commercio, Arter, Er.Go, enti di formazione professionale, società di selezione del personale e aziende legate all’associazione per la Responsabilità sociale d’impresa; inoltre, sono stati interessati i Quartieri e il Tavolo comunale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il dialogo con i soggetti attivi sul territorio caratterizza, infatti, l’approccio dell’Amministrazione, che, mantenendo il ruolo di coordinamento, intende sviluppare la presenza dei temi dei giovani nelle diverse politiche dell’Ente, “incrociando” e integrando documenti come il Pug, il Pums, il Patto Modena città universitaria e il Patto per Modena competitiva, sostenibile e solidale e recependo le indicazioni dell’Assemblea; in maniera, quindi, da prendere in carico le istanze dell’universo giovanile con un’azione trasversale e con un’interlocuzione più diretta.

“L’obiettivo – ha affermato l’assessore Bortolamasi in aula – è quello di cambiare l’approccio da un’attenzione alle politiche del ‘disagio’ a quelle del cosiddetto ‘agio’, ovvero un impegno, da parte dell’Amministrazione, a favore degli strumenti che permettano ai giovani di emanciparsi e sviluppare un protagonismo giovanile diffuso. Allo stesso modo, accorciando le distanze tra il palazzo e le piazze, di avvicinare i giovani all’Amministrazione sia negli spazi pubblici, ripensati per e con loro, sia nella voglia di mettersi in gioco: auspichiamo che le giovani generazioni continuino a trovare a Modena le condizioni per costruirsi un percorso di vita e di lavoro, sperimentando quella contaminazione generazionale che dopo l’emergenza sanitaria ci impone di ricucire pezzi di città e di società per superare le fratture causate dal Coronavirus”.

In particolare, il contesto in cui il documento di indirizzi è maturato è quello dell’emergenza-ripartenza legata al Covid, che ha fatto emergere la necessità di individuare luoghi di aggregazione e occasioni in cui i giovani, supportati e affiancati da un numero crescente di operatori “youth worker” formati per agire in modo proattivo, possano sperimentare percorsi di socializzazione, informazione, formazione e inclusione; contribuendo, dunque, a incidere sullo sviluppo dei percorsi personali di autonomia dei ragazzi agendo innanzi tutto sulla promozione dell’orientamento formativo e professionale, sull’incentivo all’autonomia abitativa – quasi un terzo dei modenesi tra 25 e 34 anni vive in famiglia – e sul rafforzamento delle attività di educativa di strada. Le diverse azioni incrociano i temi del sociale, dell’impegno e della cittadinanza attiva: si tratta di obiettivi da perseguire, come definito nel provvedimento, anche col sostegno al servizio civile volontario e con la valorizzazione della Younger card nell’ottica della creazione di una “comunità” collegata a percorsi di volontariato, anche professionalizzante.

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