07/07/2021

LAVORO, SOCIALE E PARTECIPAZIONE NEI PROGETTI PER I GIOVANI

Dopo un percorso che ha coinvolto i soggetti del territorio, sono state definite le linee guida delle Politiche giovanili del Comune, sempre più centrali nell’azione dell’Ente

Promuovere l’orientamento formativo e professionale per favorire l’accesso al mercato del lavoro e la creazione di impresa; cambiare la prospettiva dell’approccio verso i giovani, recependo le istanze che arrivano dal territorio e soprattutto rendendo trasversale, nelle azioni dell’Amministrazione, l’adozione di politiche per costruire spazi e progetti condivisi; coinvolgere maggiormente le realtà dell’associazionismo modenese e del terzo settore nella definizione dei progetti, mettendo al centro i temi del sociale anche attraverso il sostegno al servizio civile volontario; rafforzare le azioni di educativa di strada, per contrastare i fenomeni di disagio e devianza e come strumento per raggiungere i ragazzi nei loro contesti di vita e di socialità. Sono i punti principali delle linee guida degli indirizzi delle nuove Politiche giovanili del Comune di Modena, il cui percorso, avviato oltre un anno fa con numerosi partner del territorio, ora è nella fase che porterà alla discussione e all’approvazione del documento entro luglio in Consiglio comunale.

Alle linee guida si è fatto riferimento in occasione della conferenza stampa di illustrazione dell’iniziativa ‘Youz - Generazione di idee’ in programma giovedì 8 luglio, alle 20, al parco Ferrari. Insieme all’assessore a Cultura, Politiche giovanili e Città universitaria Andrea Bortolamasi, hanno partecipato anche i rappresentanti di due delle associazioni che hanno preso parte al percorso di confronto (Giorgia Silvestri della cooperativa sociale Aliante e Antonio Capasso della cooperativa sociale Caleidos) avviato nel febbraio del 2020 insieme al sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Un percorso che ha coinvolto realtà del volontariato e dell’associazionismo, centri di aggregazione giovanile, Forum del terzo settore, Unimore, Camera di commercio, Arter, Er.Go, enti di formazione professionale, società di selezione del personale e aziende che fanno parte dell’associazione per la Responsabilità sociale d’impresa; inoltre, sono stati effettuati alcuni passaggi anche con i Quartieri e nel contesto del Tavolo comunale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

“L’obiettivo che ci siamo dati - spiega l’assessore Bortolamasi - è duplice: da un lato fare emergere obiettivi, sogni e speranza dei giovani attraverso le loro voci, con le paure e i disagi che si sono acuiti nel periodo della pandemia; dall’altro coinvolgerli in prima persona nelle future politiche comunali che li riguardano da vicino: una città da immaginare con e per loro. Del resto, l’invito a investire sui giovani arriva direttamente dall’Unione europea e noi vogliamo muoverci in questo solco, anche col ‘Next generation Modena’, mettendoci in ascolto delle loro opinioni e delle proposte su temi che davvero potranno avere ricadute sul futuro della loro vita”.

Per Bortolamasi, quindi, ora “si apre una pagina nuova con una città che vuole investire sul futuro con e per i giovani: ascoltiamo le loro speranze e le loro paure, le loro esigenze di formazione, politiche per l’abitare, nuovi luoghi e spazi per il protagonismo giovanile. Se c’è una generazione che in questi anni ha pagato un prezzo, alto, è quella dei giovani: vogliamo ricostruire i legami di comunità, coinvolgendo il mondo dell’associazionismo, il terzo settore, il mondo dell’impresa, impegnati nel costituire opportunità di crescita e inclusione”.

Il contesto in cui il documento di indirizzi è maturato è quello dell’emergenza sanitaria e dell’esigenza di ripartire, che, come per altri settori della società, ha fatto emergere nuovi bisogni, portando a individuare luoghi e occasioni in cui i giovani possano sperimentare percorsi di socializzazione, informazione, formazione orientata alla conoscenza del mondo del lavoro e all’acquisizione di competenze trasversali, inclusione e cittadinanza attiva; contribuendo, quindi, a incidere sullo sviluppo dei percorsi personali di autonomia di ragazze e ragazzi.

Il coinvolgimento dei soggetti del territorio uno dei segni distinti del nuovo approccio dell’Amministrazione, che, mantenendo il ruolo di coordinamento sul territorio, intende appunto inserire il tema dei giovani nelle diverse politiche dell’Ente, ‘incrociando’ perciò e integrando, solo a livello comunale, documenti come il Pug, il Pums, il Patto Modena città universitaria e il Patto per Modena competitiva, sostenibile e solidale e recependo le indicazioni del Consiglio comunale. L’obiettivo è quello di affrontare e prendere in carico problemi e bisogni dell’universo giovanile nella loro complessità: in maniera, quindi, trasversale e non verticale, individuando pure strumenti nuovi per un’interlocuzione più diretta.

Un esempio concreto delle nuove procedure è rappresentato dall’incentivo all’autonomia abitativa – quasi un terzo dei modenesi tra 25 e 34 anni vive in famiglia – da realizzare attraverso una ‘linea di intervento’ col coinvolgimento dei privati, il sostegno diretto all’affitto, le sinergie con i fondi senza finalità di lucro, il finanziamento diretto a proprietari che affittano ai giovani a prezzi calmierati e lo sviluppo dell’efficienza energetica degli immobili in maniera da abbattere le spese condominiali. Un’altra azione promossa riguarda il sostegno ai cosiddetti ‘Neet’, ovvero i giovani con minori opportunità sia di studio sia economiche, che non studiano, non lavorano né seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale: l’affiancamento alla ricerca del lavoro presuppone infatti, da parte del Comune, la costruzione di un’infrastruttura sociale che include aziende interessati a sostenere le competenze emergenti, un sistema creditizio disponibile a finanziare imprese giovanili e organizzazioni disposte a intercettare le domande dei giovani.

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