Il lavoro, da ricercare anche col sostegno di un servizio Informagiovani sempre più radicato nel territorio, l’autonomia abitativa e l’educativa di strada rappresentano alcune tra le principali azioni previste dal documento di indirizzi sulle nuove Politiche giovanili dell’Amministrazione al centro della delibera approvata dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 15 luglio.
Tra le priorità definite dalle linee guida dell’Ente c’è infatti la promozione dell’orientamento formativo e professionale per sostenere l’accesso al mercato del lavoro e la creazione di impresa, anche a favore dei “Neet”, ovvero i giovani con minori opportunità sia di studio sia economiche, che non studiano, non lavorano né seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale: in quest’ottica, l’Informagiovani di piazza Grande si appresta a diventare 4.0 evolvendosi dall’attività di tipo informativo a un’offerta di servizi di consulenza, accompagnamento e orientamento ai giovani, sul fronte del lavoro ma non solo. Attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, quindi garantendo un accesso digitale, il nuovo centro sarà collegato in maniera strutturata a una rete di partner in grado di garantire supporto qualificato di “secondo livello” (Camera di commercio, Centro per l’impiego, Er.Go, enti di formazione professionale, istituti tecnici alta formazione, centro servizi per il volontariato, Copresc). Allo stesso modo, i canali di accesso al servizio dovranno essere molteplici, superando il tradizionale contatto in presenza con mail, telefono, chat, web, social e videochiamate con gli operatori. In parallelo, l’affiancamento alla ricerca del lavoro col progetto “Comunità maiuscole” vede, da parte del Comune, la costruzione di un’infrastruttura sociale che include aziende interessate a sostenere le competenze emergenti, un sistema creditizio disponibile a finanziare le imprese e organizzazioni disposte a intercettare le domande dei giovani.
L’approccio multilivello adottato dell’Amministrazione si concretizza pure nell’incentivo all’autonomia abitativa – quasi un terzo dei modenesi tra 25 e 34 anni vive in famiglia – da realizzare attraverso il coinvolgimento dei privati, il sostegno diretto all’affitto, le sinergie con i fondi senza finalità di lucro, il finanziamento diretto a proprietari che affittano ai giovani a prezzi calmierati e lo sviluppo dell’efficienza energetica degli immobili in maniera da abbattere le spese condominiali. In questo contesto, l’innovativo progetto “Antenne” offre ai giovani la possibilità di vedersi ridurre il canone di affitto di casa a fronte di un’attività di volontariato svolta in diversi ambiti e in contesti di fragilità socioeconomica o educativa: sostegno e accompagnamento per persone fragili, piccola manutenzione delle parti comuni di contesti abitativi, organizzazione di momenti di socialità, aiuto compiti, apertura di un info point - portierato sociale. Nel dettaglio, l’Amministrazione metterà a disposizione, attraverso la società di trasformazione urbana CambiaMo, sei appartamenti di recente costruzione nel complesso R-Nord con dimensioni che vanno da 45 a 86 metri quadrati (destinati a ospitare fino a 12 ragazzi); la stessa opportunità, con l’attivazione di agevolazioni sull’affitto, verrà offerta ai giovani universitari già collocati in uno studentato con 30 posti letto. Contando sulla disponibilità di questi alloggi, dunque, sarà possibile sperimentare un modello innovativo, per poi eventualmente estendere la ricerca di appartamenti sul mercato privato degli affitti.
Riceveranno nuovo impulso anche le attività di educativa di strada: avviato nel mese di settembre 2020 nell’area del parco Novi Sad, per poi svilupparsi nei principali luoghi dell’aggregazione giovanile in città grazie pure all’utilizzo di un camper per gli spostamenti degli operatori, il progetto consiste in un’articolata attività di prevenzione contro l’abuso di alcol e l’assunzione di droghe, nella promozione di servizi e opportunità rivolti ai giovani, anche per l’orientamento professionale e scolastico, nel monitoraggio dei comportamenti dei ragazzi per intercettarne necessità ed eventuali devianze e in un’azione di sensibilizzazione sul rispetto delle condotte socio-sanitarie per contrastare la diffusione del Covid, come, per esempio, l’importanza di evitare gli assembramenti.
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