L’interrogazione sull’intervento al complesso di via Tignale del Garda 61-69, discussa nel Consiglio comunale di Modena di oggi, giovedì 8 luglio, è stata trasformata in interpellanza e sono numerosi i consiglieri intervenuti sul tema.
Per il Pd, Vittorio Reggiani ha sottolineato che “la riqualificazione non deve essere messa in discussione: non si rinunci – ha detto – all’intero progetto per la questione dell’interramento dei garage”. Il consigliere ha inoltre affermato di non avere “sufficienti elementi per dire se Unicapi ha informato adeguatamente i residenti: so però – ha aggiunto – che questa cooperativa è abituata a coinvolgere i soci nelle procedure e, quindi, fatico a pensare che in questa circostanza le direttive siano imposte dall’alto. In questa vicenda, il ruolo del Comune è vigilare sullo svolgimento dei processi decisionali”. Diego Lenzini ha segnalato l’importanza “di perseguire una visione di città che metta al centro la rigenerazione degli edifici, come in questo caso. Mi pare invece che la necessità di riqualificare questi edifici – ha aggiunto – venga messa in discussione”. Per il consigliere, nel concetto di “città compatta, senza il consumo di suolo vergine, ci deve essere coerenza: in questo contesto, per esempio, l’intervento deve prevedere autorimesse interrate per evitare di consumare suolo”.
Alberto Bosi (Lega Modena) si è detto dispiaciuto “per come è stata affrontata la vicenda sia da parte della cooperativa, che di fatto ha cercato di mettere i residenti soci di fronte al fatto compiuto, sia da parte del Comune che è intervenuto tardivamente”. Per il consigliere “non si deve rinunciare all’area verde, che non deve essere cementificata, e l’interramento dei garage ci vede perplessi sia per questioni sicurezza sia perché i residenti sono anziani e i box in superficie sono più comodi”. Giovanni Bertoldi ha sottolineato che “la quasi totalità dei soci ha contestato il processo: evidentemente il dialogo è mancato ed è arrivato il momento di aprirlo. Mi lascia perplesso – ha aggiunto – sentir dire che, trattandosi dell’intervento di una cooperativa, non possiamo entrare nel merito: il Consiglio deve affrontare le tematiche che riguardano azioni con risvolti pubblici, a maggior ragione visto che si tratta di edilizia pubblica e con ricadute sul sociale. L’interrogazione ha proprio il merito di sollecitare una ripresa del dialogo in modo da arrivare a una soluzione condivisa”.
Nella replica, il consigliere interrogante Piergiulio Giacobazzi (FI) ha evidenziato che “andare sotto di 15 metri potrebbe aprire un problema strutturale, perché ci sono le falde. Il cuore della questione – ha proseguito – è se scaturisce o meno un beneficio per i soci, che devono poter fare le proprie valutazioni personali: con un intervento strutturale di questo impatto, sarebbe servito tempo per permettere loro di capire cosa comportasse, vista anche l’età media di 75 anni che impone ulteriori ragionamenti. Queste persone hanno invece la sensazione, che è poi la realtà, che ci sia un progetto già 'impacchettato' e lo hanno saputo indirettamente”.
In chiusura di dibattito, l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha invitato a rimanere ai fatti: “Il progetto esce da un percorso universitario, a Parma, commissionato da Unicapi in maniera trasparente e, già nel luglio 2020, è stato illustrato ai soci. Siamo consapevoli che, nel complesso, ci sono persone anziane ed è proprio per questo che dobbiamo pensare alla loro assistenza e sicurezza: servono servizi per la comunità”.
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