“Le opportunità di finanziamenti europei sono una sfida per la politica. Dobbiamo essere in grado di mettere in campo un ‘pensiero lungo’ anche se siamo ancora in emergenza sanitaria. Modena deve inseguire ogni opportunità e sfruttare al massimo ogni finestra di finanziamento dentro alle missioni individuate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che riconosce un ruolo strategico alle amministrazioni locali nella ricostruzione del Paese dopo la pandemia”.
È quanto ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli in Consiglio comunale giovedì 6 maggio in un’informazione dedicata al Pnrr all’interno del programma Next Generation Eu. Il Piano italiano Pnrr (articolato in sei missioni: Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca; Inclusione e coesione; Salute) prevede investimenti pari a 191.5 miliardi e ulteriori 30.6 miliardi finanziati con scostamento di bilancio per un totale di 222,1 miliardi; di questi, secondo i calcoli della Conferenza Unificata, agli enti locali competono progetti per circa 90 miliardi, di cui 30 ai Comuni.
Del discorso del presidente del Consiglio dei Ministri in occasione dell’approvazione del Pnrr il sindaco Muzzarelli ha sottolineato proprio “un punto importante e tutt’altro che scontato”: cioè che Regioni, Provincie e Comuni saranno determinanti per la riuscita del Piano e che devono avere un ruolo centrale “perché sono loro ad avere massima contezza dei bisogni del territorio” e come ha detto Draghi, “la vera sfida è trovare un modo di attuazione in cui amministrazioni locali, territoriali, governo centrale trovino uno schema di governo del Piano”.
“Dovremo impegnarci al massimo - ha ribadito Muzzarelli - e in questo meccanismo che deve prima avviarsi e poi correre fino al 2026, la nostra città deve farsi trovare pronta con le idee e i progetti. Dal punto di vista amministrativo vedremo se saranno bandi nuovi o nuove risorse in modalità di vecchi bandi o altri modi ancora, ma la sostanza di fondo non cambia. La portata eccezionale delle risorse europee complessive e la straordinarietà dell’attuale periodo – ha continuato - determinano la necessità per l’Amministrazione di definire in maniera puntuale obiettivi, metodi e strumenti per giungere alla definizione di un Programma che delinei la strategia di Modena e identifichi le progettualità più adatte nel rispetto dei vincoli.
È il Programma Next Generation Modena – ha detto il sindaco – e intende identificare progettualità e interventi che potranno contribuire alla ripresa e allo sviluppo della Modena di domani, una città in grado di superare le conseguenze della pandemia, che riparta e costituisca motore per la prossima generazione, coerentemente agli obiettivi di Next Generation EU”.
Su Next Generation Eu fin dall’estate scorsa il Comune ha avviato un gruppo di lavoro per monitorare le nuove opportunità, con il coinvolgimento dell’Ufficio Progetti europei. È stata istituita una Cabina di regia (coordinata dal Sindaco) e un gruppo di lavoro coordinato dalla Direzione generale che ha avviato un processo di analisi interna, nei singoli Settori, al fine di individuare un ampio portfolio di progetti coerenti con le Missioni del Pnrr e con le priorità degli altri strumenti finanziari. Infatti, alle risorse del Pnrrr si aggiungono quelle della Politica di coesione europea (i Fondi strutturali) e nazionale (il Fondo sviluppo e coesione).
“La sfida che ci attende – ha proseguito il sindaco - è quindi quella di mettere a sistema tutte le opportunità che si aprono per saperle cogliere con programmazione, metodo e rigore. E non perderne nessuna. Si tratta di un lavoro impegnativo, ma siamo partiti in anticipo, provando ad intuire quello che sarebbe successo per essere pronti a rispondere, con candidature di qualità, ai diversi bandi che si potranno aprire, come già fatto per la candidatura al Pinqua (Piano Nazionale Qualità dell’Abitare) e come stiamo facendo per il bando scuole e il bando rigenerazione urbana.
Dalla ricognizione in corso emergono già indicazioni utili a definire alcuni punti fermi: si conferma prioritario intercettare risorse per completare gli importanti interventi avviati (ex Ospedale estense, ex Enel, ex Fonderie riunite), gli interventi relativi alla Casa delle idee digitali e al nuovo Centro per l’impiego; interventi di efficientamento energetico realizzabili su edifici pubblici, come scuole, impianti sportivi, edifici culturali; interventi sul patrimonio scolastico per la messa in sicurezza e adeguare le strutture al post covid; l’intervento avviato sulla Diagonale e per ulteriori tratti di piste ciclabili; il tema del nodo idraulico modenese e del verde urbano. I giovani sono una delle priorità del Pnrr e gli interventi allo studio vanno dal completamento del centro musica, alla piena realizzazione di Modena città universitaria. E molti altri sono i temi in corso di analisi, non solo a livello di investimenti. “È indispensabile – ha concluso il sindaco - che ci siano convergenza e dialogo sia con le istituzioni (Governo, Regioni, Provincia), sia con il mondo produttivo per una strategia territoriale coerente e condivisa e la riflessione sul Pnrr deve essere condivisa anche con il tavolo ‘Modena competitiva, sostenibile e solidale” già convocato per il 10 maggio.
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