Nell’ottica di una riorganizzazione complessiva della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, la Stazione Piccola di piazza Manzoni viene definitivamente ridimensionata a fermata e l'area diventa nodo urbano intermodale. Una volta capolinea della tratta, la stazione di piazzale Manzoni già da alcuni anni infatti è stata declassata in fermata, con lo spostamento del terminale alla stazione centrale dei treni, non richiedendo più la presenza di un edificio adibito a stazione né di aree dedicate a stazionamento, scambio e formazione dei convogli ferroviari, né di attrezzature ed edifici di servizio connessi.
L’accordo procedimentale, che sarà siglato nei prossimi giorni da Fer, Regione Emilia-Romagna e Comune di Modena, prevede quindi la dismissione dell’area ferroviaria e l’attuazione di un intervento di riqualificazione, valorizzazione e rigenerazione dell’intero comparto attraverso una trasformazione urbanistica che darà vita a un mix di verde e nuove funzioni.
La porzione a ovest del comparto sarà ceduta al Comune di Modena per l’ampliamento del Parco della Resistenza. Potranno essere ceduti al Comune anche due edifici vincolati: la Stazione e la Centrale di trasformazione elettrica, oltre a fabbricati dell’ex circolo Sefta (dei dipendenti dell’allora azienda di trasporto a controllo pubblico), attualmente utilizzati dal circolo “Parco della Resistenza”. Se per la Stazione la prospettiva è quella di diventare sede regionale e provinciale della Fondazione Its Maker, Istituto superiore Meccanica Meccatronica Motoristica e Packaging, per l’altro edificio è in programma il rilancio come circolo attraverso una futura assegnazione.
È prevista, inoltre, l’alienazione di una porzione di circa 42 mila metri quadrati a nord-est del comparto, oggi adibita ad Attrezzature generali, dove verranno realizzate residenze. Le risorse derivanti dall’alienazione saranno utilizzate per un riassetto complessivo della viabilità nella zona, con la realizzazione di un sottopasso carrabile e ciclopedonale, che collegherà strada Morane con via Gobetti in sostituzione del passaggio a livello di via Morane, la sistemazione di aree destinate a parcheggio e l’eventuale riassetto a rotatoria dell’accesso al comparto. Nell’area potrà inoltre essere introdotta una modesta quota di commercio di prossimità.
L’intervento consentirà quindi di ampliare il parco della Resistenza e di restituire alla città una parte rilevante di aree in posizione centrale, eppure oggi inutilizzate e di rispondere alle esigenze abitative emergenti attraverso il riuso di aree già edificate e senza il consumo di suolo, in coerenza con gli obiettivi di rigenerazione urbana del Piano urbanistico generale in corso di definizione e della legge regionale.
Consentirà, inoltre, di desigillare una significativa area oggi pavimentata. In particolare, negli schemi di assetto del nuovo Pug l’area riqualificata si configura come luogo cruciale di una delle ‘piattaforme pubbliche’, che mette a sistema la zona sud (Parco della Resistenza e zona Morane), i contesti urbani limitrofi e la zona più storica della città.
La presenza della fermata della linea ferroviaria, delle fermate del trasporto pubblico locale su gomma, di parcheggi di interscambio, di depositi protetti per biciclette e delle biciclette gialle del servizio di noleggio gratuito comunale “C’entro in bici”, renderanno l’area un nodo urbano intermodale, come previsto nel Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile e nei documenti per il futuro Pug.
L’accordo procedimentale. già approvato dalla Giunta, è un atto propedeutico a governare il processo attuativo dell’iniziativa che si definirà in maniera più puntuale con la stesura di uno specifico Accordo di programma in variante agli strumenti urbanistici attualmente vigenti.
Azioni sul documento