21/05/2021

EX FONDERIE, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione del Programma di riqualificazione urbana dell’area

Il Consiglio comunale ha approvato l’adozione del Programma di riqualificazione urbana del comparto delle ex Fonderie dove verrà realizzato il nuovo Dast, il Distretto per l’accelerazione e lo sviluppo della tecnologia. A favore della delibera, presentata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, hanno votato i gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica), mentre si sono astenuti tutti i gruppi di opposizione (Lega Modena, Movimento 5 stelle, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, Forza Italia).

“Sono passati più di vent’anni dai primi progetti di riqualificazione dell’area, che risalgono al 1999 – ha detto Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) aprendo il dibattito – e oggi si inizia a intravedere una possibilità di riqualificazione. Ma siamo ancora allo stadio della progettazione e l’unica certezza che abbiamo è che sarà sede dell’Istituto storico”. La consigliera ha affermato, quindi, che il “vero nodo ancora da risolvere è quello della bonifica dell’area”, e ha chiesto come mai “dal 1983 a oggi non si sia pensato prima di tutto a bonificare il sito” e quanto denaro pubblico “è stato speso dalle diverse amministrazioni per progetti irrealizzabili quando l’unico progetto necessario e che si sarebbe dovuto avviare era proprio quello della bonifica”.

Per Giovanni Bertoldi (Lega Modena) “l’impegno per la riqualificazione è visibile” ma il progetto “non è convincente”. Il consigliere ha espresso dubbi sul mantenimento della palazzina storica: “Sull’edificio, non particolarmente di pregio, non ci sono vincoli della Soprintendenza e sarebbe stato più economico ricostruirla invece di ristrutturarla. La memoria degli eventi del 9 maggio 1950 si mantiene anche ingrandendo il monumento attuale”. E dubbi anche sulla destinazione d’uso al comparto dell’automotive: “Non ci sono garanzie che il tecnopolo sarà utilizzato e che le aziende risponderanno all’invito. Sarebbe stato più opportuno insediarvi servizi pubblici, smettendo di pagare affitti in giro”.

Favorevole alla “finalmente, forse, definitiva riqualificazione”, Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha però aggiunto che “al netto del primo stralcio, che copre meno di un ventesimo dell’area, per gli altri la realizzazione è tutt’altro che definita. Per essere pienamente convinti – ha aggiunto – vorremmo avere maggiori elementi di concretezza su un progetto complessivo che appare poco più che una raccolta di belle suggestioni”. Stella ha ribadito, quindi, la necessità di eseguire la bonifica preventiva e completa di tutta l’area, “perché è da troppo tempo che quell’area è degradata e abbandonata”. Ha sollecitato, inoltre, a rivedere la previsione degli alloggi e dei parcheggi, per i quali “prevedere il numero minimo possibile, in coerenza con un’area freecars”, e ad agire con efficacia nella ricerca delle risorse economiche.

Anche per Paola Aime (Verdi) è importante riqualificare la zona “ed è fondamentale fare la bonifica che non si è potuta fare finora perché non c’erano i finanziamenti ai quali abbiamo la possibilità di accedere oggi”. Concordando che l’automotive (“che non è un tema che amiamo”) ha un valore e porta indotto alla città, la consigliera ha chiesto “un percorso più partecipato e maggiore coinvolgimento sul progetto e sulla destinazione dei lotti successivi”, affermando, in conclusione, “di essere fiduciosa che la situazione di stallo sia terminata”.

Per il Pd, il capogruppo Antonio Carpentieri ha sottolineato la scelta, “da valorizzare”, di dedicare lo spazio delle ex Fonderie “alla memoria storica della città e del lavoro, recuperando un edificio che è un simbolo e che, come tale, va preservato”. Carpentieri si è soffermato anche sul fatto che il recupero “restituirà al quartiere uno spazio di cui non può godere da anni e che era, e in parte è ancora, un contenitore di degrado urbano”. Importante anche, ha aggiunto, che l’intervento “recuperi le idee alla base del progetto frutto del percorso partecipativo che aveva coinvolto cittadini, istituzioni e associazioni”. Diego Lenzini si è concentrato sul fatto che il progetto “mette insieme università e imprese, accorciando la distanza tra formazione e mondo del lavoro. L’amministrazione ha svolto il ruolo che le compete, dando spazi, strutture e tecnologie e creando, così, le condizioni perché le cose accadano”. Le ex Fonderie, inoltre, “sono un tassello importante del progetto di rigenerazione di luoghi storici in città e contribuiranno allo sviluppo urbanistico e sociale dell’area nord”.  

In dichiarazione di voto, Enrica Manenti (M5s) ha espresso perplessità legate “alla difficoltà, oggi, di avere un quadro di ciò che ci sarà nell’area”, rilevando inoltre “il rischio che il progetto, sebbene adeguato, sia ormai datato”. La consigliera ha comunque definito l’operazione “lodevole, è positivo che si avviino il recupero e la bonifica, con uno sforzo progettuale importante e accogliendo l’Istituto storico”.

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